Reddito di cittadinanza, a chi spetta? Quando verrà erogato? Come funziona? Tutte le regole e gli importi


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Il reddito di cittadinanza partirà dal 2019, precisamente dal mese di marzo quando nel contempo saranno avviati i nuovi centri per l’impiego.

Nel dettaglio, per il reddito di cittadinanza – che secondo le stime del Governo dovrebbe coinvolgere 6,5 milioni di italiani – verranno utilizzati circa 10 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi verrebbero assorbiti dal REI e altri 1,5 miliardi dalla Naspi. Dal prossimo anno quindi chi soddisfa determinati limiti di reddito e patrimoniali, dopo aver calcolato l’ISEE potrà rivolgersi ad un centro per l’impiego per richiedere un contributo economico mensile di 780€ e per prendere parte ad un progetto di reinserimento nel mercato del lavoro. Chi aderisce a questo programma, infatti, riceverà sì un assegno mensile, ma allo stesso tempo dovrà impegnarsi a formarsi e ad accettare almeno una delle prime tre proposte di lavoro che gli verranno presentate dal centro per l’impiego. E non solo, perché per coloro che si approprieranno del reddito di cittadinanza impropriamente truffando lo Stato sarà previsto persino il carcere.

Per la richiesta del reddito di cittadinanza quindi ci sarà da attendere ancora qualche mese. Tuttavia, ricordiamo che in attesa che ciò accada coloro che si trovano in una condizione economica difficoltosa possono richiedere un altro sostegno per la povertà, chiamato REI.

Cos’è il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza non è altro che uno strumento di sostegno economico rivolto alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà. A queste famiglie il reddito percepito verrà integrato di una certa somma fino ad arrivare ad una determinata soglia, variabile a seconda della composizione del nucleo familiare. Lo stesso vale per i pensionati; questi infatti dovranno percepire più dell’attuale pensione minima e di conseguenza l’importo mensile verrà integrato fino a quando l’assegno non raggiungerà l’importo previsto dalla misura.

I possibili importi

Come si legge nel contratto di Governo l’importo del reddito di cittadinanza è di 780€ per la persona singola. Questo importo dovrebbe aumentare per i nuclei familiari con più componenti, dove ci sono anche dei figli.

Ecco nel dettaglio gli importi previsti dal provvedimento depositato già  nel 2013che potrebbero essere confermati anche in caso di attuazione del RdC:

  • 2 componenti (genitore solo): 1.014€;
  • 2 componenti: 1.170€;
  • 3 componenti (genitore solo): 1.248€;
  • 3 componenti: 1.404€;
  • 4 componenti (genitore solo): 1.482€;
  • 4 componenti: 1.630€;
  • 5 componenti (genitore solo): 1.716€;
  • 5 componenti: 1.872€.

È importante sottolineare che 780€ è l’importo massimo che verrà corrisposto dallo Stato a coloro che soddisfano i requisiti richiesti. Il presupposto, infatti, è che nessun cittadino possa vivere con meno di 780€ al mese; per questo motivo coloro che percepiscono un reddito da lavoro, ma inferiore a questa soglia, riceveranno non l’intero importo del reddito di cittadinanza ma una sola integrazione fino al raggiungimento dei suddetti 780€.  In sostanza, i 780€ mensili (9.360€ l’anno) andrebbero versati integralmente ai soli disoccupati, mentre coloro che pur avendo un reddito si trovassero al di sotto della soglia dei 780 euro avrebbero diritto alla somma necessaria al raggiungimento di tale soglia.

Requisiti

Fatta chiarezza sugli importi è importante capire a chi sarebbe destinato il supporto economico, quali sono i requisiti per accedervi. Nel contratto di Governo viene specificato che questa misura sarà riconosciuta solamente a coloro che – considerando reddito e patrimonio – si trovano in una condizione di povertà. Nel dettaglio, l’intenzione sembra essere quella di alzare la soglia Isee (indicatore della situazione economica) prevista dall’attuale REI (6.000€) portandolo a circa 8.000€. Oltre ai limiti di reddito, poi, ce ne dovrebbero essere altri di tipo patrimoniale: ad esempio, dalla possibilità di accedere al reddito di cittadinanza potrebbero essere esclusi coloro che hanno la casa di proprietà. Il reddito di cittadinanza poi dovrebbe essere riservato ai soli cittadini italiani. Per maggiori dettagli sui requisiti necessari per accedere al reddito di cittadinanza dovremo però attendere le prossime settimane; solamente con la definizione della Legge di Bilancio 2019, infatti, la situazione sarà più chiara.

Iscrizione al centro per l’impiego

Così come il REI 2018, anche per beneficiare del reddito di cittadinanza bisogna partecipare ad un piano di reinserimento nel mondo del lavoro.Uno dei punti critici sollevati dai detrattori di questa misura, infatti, riguarda il disincentivo al lavoro che il reddito di cittadinanza potrebbe favorire. Per allontanare questo pericolo, nel progetto del reddito di cittadinanza si stabilisce che il beneficiario perde il diritto all’erogazione del reddito di cittadinanza al verificarsi di una delle seguenti condizioni:

  • non ottempera agli obblighi di cui all’articolo 11 della presente legge (“fornire disponibilità al lavoro presso i centri per l’impiego territorialmente competenti e accreditarsi sul sistema informatico nazionale per l’impiego”);
  • sostiene più di tre colloqui di selezione con palese volontà di ottenere esito negativo, accertata e dichiarata dal responsabile del centro per l’impiego;
  • rifiuta nell’arco di tempo riferito al periodo di disoccupazione, più di tre proposte di impiego ritenute congrue ai sensi del comma seguente, ottenute grazie ai colloqui avvenuti tramite il centro per l’impiego o le strutture preposte di cui agli articoli 5 e 10;
  • qualora a seguito di impiego o reimpiego receda senza giusta causa dal contratto di lavoro, per due volte nel corso dell’anno solare.

Nel dettaglio, la proposta prevede che i beneficiari si iscrivano ai centri per l’impiego dimostrando poi di passare almeno due ore al giorno per la ricerca di un lavoro. Inoltre, per aumentare le possibilità di trovare un impiego stabile ci saranno dei corsi di qualifica professionale da frequentare. Allo stesso tempo bisognerà offrire la propria disponibilità per la partecipazione a progetti utili alla collettività, per un totale di 8 ore a settimana. Per non perdere il diritto al beneficio, infine, il titolare del reddito di cittadinanza dovrà accettare uno dei primi tre lavori che gli vengono offerti dal centro per l’impiego.

Fonte: www.cafsardegna.it


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