Rassegna “Il Terzo Occhio” al TsE di Is Mirrionis a Cagliari

Quattro pièces in cartellone tra febbraio e aprile al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per una vetrina dedicata alle nuove creatività


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Nasce “Il Terzo Occhio” – la nuova Stagione di Teatro Contemporaneo organizzata dal CeDAC in collaborazione con il Teatro del Segno: quattro pièces in cartellone tra febbraio e aprile al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per una vetrina dedicata alle nuove creatività. Titolo emblematico per la kermesse che accende i riflettori sui giovani talenti della scena e insieme mira a valorizzare un nuovo spazio come il TsE di Is Mirrionis, che ha preso vita grazie all’impegno della compagnia Teatro del Segno ed aspira a diventare una realtà riconosciuta all’interno del quartiere oltre ad essere un nuovo palcoscenico aperto alla città.

Il Terzo Occhio” con un chiaro riferimento al dono della chiaroveggenza che permette di guardare oltre il visibile, di cogliere l’essenza dietro le apparenze, oltre le etichette e le mode, vincendo i pregiudizi e i condizionamenti sociali, mira a suscitare interesse e curiosità sui fermenti artistici e culturali e sulleeccellenze che sbocciano al di fuori dei circuiti, scommettendo su autori ed ensembles aperti alla sperimentazione e alle contaminazioni, ma soprattutto attenti e immersi nella realtà, per un teatro “necessario”. Un esperimento che punta sulle “provocazioni” intellettuali ed estetiche per attrarre nuovi pubblici, e insieme soddisfare gli spettatori più esperti ed esigenti, facendo dialogare le nuove generazioni di artisti con il potenziale pubblico di domani, e inserendo nella programmazione proposte differenti, ma sempre di altissima qualità.

Il Terzo Occhio” è un progetto dedicato alle nuove poetiche e ai segni del contemporaneo, pensato per sostenere e valorizzare i giovani talenti e le compagnie emergenti privilegiando le opere originali e caratterizzate da forte ispirazione e una cifra ben riconoscibile: si parte con una rosa di titoli che – fra teatro di narrazione e dramma moderno, storia e poesia, mito e cronaca – riflettono la ricchezza e varietà di generi e stili, in cui si fondono tradizione e innovazione, etica ed estetica in un’anticipazione di futuro.

Spazio a monologhi originali e drammaturgie collettive, a felici intrecci di parole, note e visioni a comporre una scrittura scenica in cui la voce e il gesto, il ritmo, le immagini e la colonna sonora muovono la trama amplificandola e arricchendola di significati, riproponendo temi e interrogativi in differenti chiavi e registri, quasi a riflettere la complessità del presente in una felice sinestesia. Con un’indovinata metafora “Il Terzo Occhio” consente di guardare oltre le apparenze – e il mainstream – scoprendo nuovi talenti e mettendo in luce le proposte più interessanti nel panorama italiano – e non solo.

Sotto i riflettori Michele Riondino (“Il giovane Montalbano” nell’omonima serie televisiva ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri e prossimamente sul piccolo schermo ne “La mossa del cavallo” dal romanzo dello scrittore siciliano) protagonista di “Angelicamente Anarchici/ Don Andrea Gallo e Fabrizio De André” di cui firma anche la regia, in programma sabato 24 febbraio alle 21 e la scrittrice e giornalista Gabriella Greison – in scena sabato 10 marzo alle 21 – con il suo “1927 – Monologo Quantistico” sull’atmosfera e le conversazioni in cui ha preso forma la rivoluzionaria teoria dei quanti.

Focus sul Progetto Manhattan e la creazione della prima bomba atomica sabato 17 marzo alle 21 con un’intensa Cinzia Spanò, autrice e interprete de “La moglie / Viaggio alla scoperta di un segreto” e infine – mercoledì 11 aprile alle 21 – un ritratto di famiglia con “Vania”, originale e pluripremiato progetto di drammaturgia collettiva liberamente ispirato allo “Zio Vanja” di Anton Čechov – con ideazione e regia di Stefano Cordella.

Il Terzo Occhio” si inserisce nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna del CeDAC e inaugura una collaborazione con il Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere/ per un quartiere senza teatro” con l’intento di offrire al pubblico del capoluogo un’interessante panoramica sulla drammaturgia contemporanea, privilegiando temi importanti e attuali – dal dilemma tra etica e scienza all’emarginazione sociale, trasfigurata in poesia nelle canzoni di Fabrizio De André alla vertigine del vuoto tra alienazione e disincanto alle soglie del terzo millennio.


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