
Scatenata invettiva contro il Governatore Cappellacci su Facebook. “Caro Ugo” scrive il gestore di InfoCaputerra, piazza d’incontro virtuale dei cittadini capoterresi, “dì pure a Gabrielli che la macchina non ha funzionato per niente. Digli che voi siete cinque anni che vi fate i fatti vostri e la messa del territorio è stata finanziata, progettata, assegnata e ancora non si vede una pala al lavoro. Ho detto cinque anni perché tanti ne son passati dal 2008. Avete pensato ai vostri sporchi comodi, ai vostri orologi e ai maialetti e ci lasciate qui, a piangere per altri nuovi morti”. Parole di fuoco, pregne di rabbia e di un forte senso di amarezza che la gente a Capoterra si trascina dentro ormai da cinque anni. Ci si chiede quanti morti ancora, dopo questo enorme disastro, si debbano aspettare perché qualcosa di concreto, di reale, di visibile ed efficiente venga attuato. “Ci stiamo rompendo di essere umiliati da voi politicanti della domenica. Dimostrate di avere le palle, dimostrare di saper prendere d’imperio i problemi per risolverli. Anche quando non vi da un tornaconto personale…”. Parole pesanti, dettate sì dalla rabbia ma anche dalla dura realtà dei fatti: a Capoterra la situazione è invariata, la stessa da quel 22 Ottobre 2008. E adesso una nuova tragedia, 18 morti accertati e ancora 6 dispersi in Sardegna.