L’ira di 200 cittadini: “A Quartucciu viviamo come bestie tra discariche, puzza e senz’acqua potabile”

I residenti di San Gaetano costretti ad arrangiarsi. L’acqua? Dal pozzo o dai campi. I rifiuti? Come panorama. La presidentessa del comitato Elisabetta Lai: “Paghiamo le tasse e ci lasciano così, dal sindaco solo promesse: adesso basta, siamo anche noi esseri umani”


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Sono in duecento, soprattutto giovani coppie con bambini, ma anche anziani, i residenti della zona di San Gaetano a Quartucciu. Case sparse su una landa che è più che desolata: cumuli di rifiuti, molti bruciati, sono la cartolina horror per chi arriva in strade peggiori di una mulattiera. E i problemi sono sia igienico sanitari che sociali. L’acqua corrente non esiste, ci si arrangia o dal pozzo o da quella utilizzata per irrigare i campi: “Che non è potabile”, tuona Elisabetta Lai, abitante e presidentessa del comitato dei residentinato ufficialmente, con tanto di timbri e riconoscimento dell’Agenzia delle entrate, qualche giorno fa. “Da anni viviamo tra promesse e nessun fatto concreto. Il sindaco Pietro Pisu ci ha ascoltato più volte, ma poi nulla è cambiato. Viviamo qui da circa trent’anni e ci è stato addirittura detto che i rifiuti abbandonati non li possono ritirare perché non sono differenziati e che le nostre strade non sono pubbliche ma private”.
Il comitato dei residenti è pronto a dare battaglia: “Abbiamo già dimostrato che le vie sono pubbliche, è quindi compito del Comune ripararle e tenerle pulite. È assurdo, nel 2022, non avere ancora l’acqua potabile nelle nostre abitazioni”, dice la Lai. “Come primo atto ufficiale ci rivolgeremo ad un avvocato per far valere tutti i nostri diritti. Quartucciu è anche San Gaetano, duecento persone non possono continuare a vivere tra la puzza dei rifiuti e l’acqua dei pozzi. Paghiamo le tasse come tutti gli altri quartuccesi”.


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