Quartu, via Boito: l’asilo nido ancora in mano ai vandali e ai rom

Continua inesorabilmente l’azione dei ladri e dei teppisti che di fatto stanno distruggendo l’asilo nido di via Boito, a Quartu


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Le foto del giorno di Cagliari Online.it – Ancora l’ennesimo raid dei teppisti all’interno dell’asilo comunale di via Boito, nella zona di Santo Stefano, a Quartu. La struttura, di fatto totalmente abbandonata da tempo (almeno una decina di anni ormai, a cavallo tra le giunte Ruggeri-Contini), resta totalmente incustodita, preda di incursioni di tossici e di rom, ma anche di giovani che si introducono facilmente dentro i locali saltando la recinzione e accedendo tramite le porte antipanico sfondate. Una volta all’interno, distruggere e vandalizzare diventa l’amara consuetudine.

Il bilancio dei danni è elevato, almeno 50/60mila euro quantificati in prima battuta tra il furto di cavi e apparecchiature elettriche, splitter, ancora aule imbrattate, distruzione di bagni, controssoffitti e altri arredi interni. L’edificio, ha purtroppo una lunga storia infelice alle spalle: una volta completato, non entrò mai in funzione pare per via di alcuni mancati interventi sulla sicurezza. Attualmente l’allarme anti-intrusione resta un’incognita, sembra non sia mai stato collegato all’istituto di vigilanza che controlla in remoto gli altri edifici di proprietà dell’amministrazione comunale. Resta per ora l’amara e triste scoperta dell’ultimo repisodio vandalico di qualche giorno fa, scoperto solo ieri pomeriggio: inutile aggiungere ogni considerazione del caso, le immagini parlano da se, laddove un immobile con pavimenti in parquet e di fatto nuovo di zecca, viene depredato col tempo senza che nessuno intervenga.  

DAL COMUNE. Da via Eligio Porcu la situazione è ben nota agli attuali amministratori: “L’asilo di via Boito – affermano dal municipio – è ormai chiuso da diversi anni ed è stato vandalizzato più volte. Nelle more di creare un asilo aziendale, l’Amministrazione ha intenzione di farne un centro di Protezione Civile, con lo stabile che diventerebbe quindi sede di qualche associazione di volontariato. Una soluzione che permetterebbe allo stesso tempo di garantire un servizio alla cittadinanza e proteggere la struttura dalle intromissioni degli incivili, che purtroppo non hanno alcun rispetto dei beni pubblici”.


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