Quartu, un tumore e una broncopolmonite si portano via Maurizio Pinna: “Addio a un grande grafico e giocatore di basket”

Stella della pallacanestro negli anni 80, poi tantissimo lavoro prima alla Serigraf poi con la sua azienda, la PromoIris. Aveva 58 anni, Pinna, lascia la moglie Stefania, tre figli e cinque fratelli. Le lacrime degli amici e di vari consiglieri comunali. Il fratello Andrea: “Cancro al pancreas scoperto a gennaio, aveva fatto due cicli di chemio e poi ha avuto anche una broncopolmonite: se n’è andato al Policlinico di Monserrato”. Ecco quando saranno i funerali


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Lutto nel mondo della grafica e dell’imprenditoria di Quartu Sant’Elena. Un tumore fulminante, aggravato da una broncopolmonite, si sono portati via in poco più di un mese Maurizio Pinna. Cinquantotto anni, quartese doc, tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta aveva militato in varie squadre di basket, sia quartesi sia di altre città (una su tutte, il Panda Monserrato) riuscendo a raggiungere addirittura la serie C. Poi, lasciata la palla a spicchi, si era sposato con Stefania Pili, impiegata, aveva avuto tre figli (Martina, Simone e Alessandro) e aveva lavorato, per decenni, alla Serigraf. Negli ultimi anni si era messo in proprio, creando la sua azienda, la PromoIris: calendari, gadget, cartelloni, stampe su vestiti, la sua “firma” ha girato in tantissime aziende e associazioni. Grande il cordoglio a Quartu, Pinna abitava in via Turati. Dopodomani, giovedì 24 febbraio, alle 15:30, il funerale nella basilica di Sant’Elena. In tanti lo ricordano, dai consiglieri comunali Francesco Piludu e Tonio Pani alla Sos Quartu: “Dietro ogni associazione, oltre ai volontari, ci sono tantissimi professionisti del settore. C’è chi allestisce e vende le ambulanze, il materiale sanitario, c’è poi chi ci veste dalla testa ai piedi. E capita che si instaurino dei bellissimi rapporti umani e di amicizia. Il nostro personale pensiero va a Maurizio Pinna. Che la terra ti sia lieve”.
Lacrime anche da Franco Turco: “Un grande giocatore di basket, appassionato dell’Italia, era una promessa della palla a spicchi e non ha mai perso occasione per commentare, in modo sempre ironico, le mie tante magliette delle squadre di basket di tutto il mondo”. Un ricordo arriva anche da uno dei cinque fratelli, Andrea Pinna: “Maurizio era stato a Verona per prendere contatti con un chirurgo esperto di tumori al pancreas. Lui l’aveva visitato quando era arrivato a Cagliari, aveva fatto anche due cicli di chemioterapia. La broncopolmonite è arrivata quando non aveva praticamente difese immunitarie, è morto al Policlinico di Monserrato. Mio fratello era una persona solare, gentile, schietta e benvoluta da tutti. La prova sono anche i tantissimi commenti di cordoglio sui social: è atroce veder deperire e perdere così velocemente chiunque, figuriamoci un proprio caro”.


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