
Un contributo per la realizzazione di progetti di sport terapia a favore delle associazioni e delle società sportive aventi sede operativa in uno dei Comuni dell’ex Provincia di Cagliari, escluso l’Ambito Plus del capoluogo, che operano esclusivamente nel campo delle disabilità. È quello che offre il programma di Sport Terapia, che ha come ente capofila il PLUS Quartu-Parteolla e che prevede un finanziamento fino a 20mila euro.
Si tratta di un progetto importantissimo di carattere sociale. Con tali finanziamenti infatti tante persone diversamente abili avranno la possibilità di accedere a programmi di carattere sportivo, che oltre ai vantaggi garantiti dal punto di vista dell’attività fisica offrono benefici anche per ciò che concerne l’inclusione e la socializzazione. Lo sport mette in moto una serie di processi interni, sia psicologici che fisici, utili alle persone con disabilità per maturare una condizione personale di maggiore efficacia e adattamento, senza ovviamente focalizzarsi troppo sugli aspetti prestazionali.
Il programma di Sport Terapia è infatti finalizzato alla realizzazione di progetti di promozione e diffusione dello sport in favore dei soggetti diversamente abili, da svilupparsi in collaborazione con le associazioni iscritte all’albo regionale delle società sportive che operano esclusivamente nel campo delle disabilità. Per l’annualità 2016 l’intervento di Sport Terapia si terrà nel 2017 e sarà diretto dal Comune di Quartu Sant’Elena, con riferimento a tutto il territorio dell’ex Provincia di Cagliari, escluso l’ambito Plus città di Cagliari.
La Regione ha impegnato a favore del Comune di Quartu, quale Ente Gestore dell’Ambito PLUS Quartu Parteolla, la somma di € 118.322. Sono pertanto aperti i termini per la presentazione delle domande di contributo, con scadenza prevista per le ore 13 del prossimo 20 settembre. A ogni associazione o ente sportivo potrà essere finanziata una sola attività progettuale, la cui sovvenzione non potrà eccedere i 20.000 euro. Qualora il progetto presenti un costo complessivo superiore dovranno essere indicate anche le fonti di cofinanziamento.
I progetti, che dovranno favorire le occasioni sportive di aggregazione e socializzazione, hanno come destinatari le persone con disabilità fisica e psichica certificata di cui alla legge 104/92. Non potranno avere una durata inferiore ai 6 mesi né superiore a un anno dall’avvio degli stessi, salvo proroghe autorizzate dall’Ambito Plus.
Si tratta di programmi che potremmo definire terapeutici – spiega il Sindaco Stefano Delunas -. La Giunta a mia guida è molto sensibile al tema della disabilità e per questo motivo stiamo cercando, compatibilmente con le risorse a disposizione, di consolidare i progetti già avviati, come la Legge 162, il programma ‘Ritornare a casa’, il Bando Home Care Premium, ma anche di trovare nuove strade per l’inclusione. I programmi citati si rivolgono prevalentemente a persone di una certa età, mentre con la Sport Terapia c’è la possibilità di coinvolgere anche i giovani, in alcuni casi bambini, senza ovviamente escludere gli adulti: andiamo quindi a gestire al meglio l’area della disabilità”.
“È importante sottolineare il valore del programma Sport Terapia in termini di salute e benessere – dichiara l’Assessore alle Politiche Sociali Marina Del Zompo -. Lo sport dà la possibilità di sviluppare importanti processi psicologici di autopromozione della persona, che mettono in moto tutta un serie di altre dinamiche: migliorano fortemente lo spirito di adattamento della persona, rafforzano le capacità d’integrazione sociale, potenziano il livello di autostima della persona e il senso di efficacia. Quindi si mettono in moto dei processi preziosissimi, che vanno diffusi, incrementati e valorizzati ulteriormente. Ovviamente quando si parla di Spore Terapia è importante non focalizzarsi troppo sugli aspetti prestazionali, ma piuttosto guardare alla qualità professionale di chi gestisce i programmi e ai tecnici, che devono saper valutare lo sviluppo psicofisico di questi ragazzi e adattare i progetti.