Quartu, quattro monumenti storici sul telefonino:è il progetto QR Code

Il Sindaco Delunas: “L’obiettivo è l’utilizzo e la piena fruizione del bene pubblico” 


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L’Amministrazione comunale di Quartu rende noto che nell’ambito di un programma volto alla valorizzazione turistico-culturale della città quattro tra i più noti e importanti siti di rilevanza storico-artistica ricadenti nel territorio sono stati dotati di pannello esplicativo dotato di ‘QR code’.

Il progetto è stato finanziato grazie alla Legge Regionale n. 6 del 2012 ‘Integrazione regionale dei contributi statali erogati a Enti Locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche’ e interessa, oltre a Quartu Sant’Elena, le città di Cagliari e Maracalagonis. Questi tre enti condividono infatti lo Sportello della Lingua Sarda, che tra le altre cose si è occupato anche della realizzazione dei summenzionati cartelli turistici.

Nel caso di Quartu i monumenti selezionati sono la Basilica di Sant’Elena Imperatrice, madre dell’imperatore Costantino, Sa Domu de Farra, primo esempio di museo etnografico sardo, il Convento di San Francesco, edificato dall’Ordine dei Cappuccini a
partire dal 1631, e la chiesa di Sant’Agata, in stile romanico e risalente alla metà del XII secolo.

Grazie al ‘QR code’ storia, dati e approfondimenti riguardanti il sito potranno essere visualizzati grazie all’applicazione anche sul telefono cellulare: inquadrando il suddetto simbolo saranno infatti ripresi nel display i dati storico-artistici dei quattro monumenti, in tre diverse lingue: sardo, italiano e inglese.

Il Sindaco Stefano Delunas: “L’offerta turistico-culturale in città deve assolutamente migliorare. Innanzitutto perché i quartesi devono essere ben coscienti delle bellezze del proprio territorio e poi perché dobbiamo garantire servizi e qualità ai visitatori in arrivo. Da un’ottica di conservazione passiva si deve quindi passare a una conservazione attiva, che prevede l’utilizzo e la piena fruizione del bene. È un progetto che punta a usufruire di tutte le potenzialità sociali ed economiche offerte dal patrimonio storico-culturale, che andrà quindi a integrarsi con l’offerta balneare e ambientale”.


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