di A.V. Lai
Il 14 settembre le lezioni della Scuola Media “Rosas” di Quartu Sant’Elena hanno avuto inizio nella sede storica di via Tiziano, chiusa dal 2012 per lavori di ristrutturazione. Tuttavia, gli spazi disponibili per le aule risultano insufficienti e inadeguati all’attivazione dei laboratori, nonché alle aule del sostegno e alle esercitazioni di strumento dell’indirizzo musicale. La scuola, infatti , contiene sei corsi di cui uno ad indirizzo musicale.
Il Piano del Dimensionamento della rete scolastica aveva visto attribuire alla scuola, con Decreto della Giunta comunale , diversi e funzionali spazi nell’edificio di via monsignor Angioni per l’espletamento della didattica. Il recente Decreto di giunta del primo settembre del 2016 ha tolto però gli spazi alla “Rosas” che nel frattempo aveva organizzato le propie attività sulla base di essi,riducendoli a sei, di cui solo quattro utilizzabili come aule e destinando l’edificio al Liceo Motzo. Sconcerto e amarezza per il personale della scuola e per le famiglie che si vedono ancora una volta sottrarre spazi preziosi.
L’Ente di competenza in termini di edizia scolastica per la scuola del Primo ciclo è notoriamente il Comune, mentre alla Provincia spetta la competenza delledilizia scolastica della scuola del secondo ciclo. Quale accordo ci sia stato fra i due enti locali e come e perchè siano arrivati a tale decisione e all’annullamento del precedente decreto non è dato saperlo. Di fatto, la scuola che raccoglie il maggior numero di iscrizioni della città di Quartu e che si distingue nel territorio per l’offerta di qualità e i livelli di eccellenza raggiunti dai propri alunni, viene svilita da un’amministrazione comunale che, con indifferenza o con chissà quale finalità avvolta da un eterno “sonno della ragione”, manifesta mancanza di volontà nel riconoscere valore a una scuola e alle potenziali risorse intellettuali della propria città.