Quartu, presto una spiaggia per nudisti. Delunas: “Favorirà il turismo”

Il Sindaco Delunas: “Stiamo individuando la soluzione migliore. La spiaggia sarà riservata, per tutelare naturisti e contrari. Per ufficializzarla bisogna attendere l’approvazione del PUL”


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Come già anticipato qualche mese fa, l’Amministrazione comunale di Quartu prosegue l’iter volto allo sviluppo del turismo naturista anche nel territorio di Quartu. In attesa della definizione del Piano di utilizzo del Litorale, l’obiettivo è individuare la caletta sul litorale e definirne la regolamentazione, in modo che la città possa intercettare quanto prima i fruitori di un settore turistico che in Europa coinvolge ben 20 milioni di persone.

 

Il programma di mandato del Sindaco Delunas prevede tra le altre cose lo sviluppo del turismo ed è quindi necessario sfruttare ogni settore del comparto. Per una crescita turistica della città, che significa migliorare l’economia cittadina, è quindi utile incentivare il classico turismo balneare ma anche quello culturale, quello enogastronomico e quello matrimoniale, ma anche quello naturista, che proprio in questi giorni è stato sdoganato anche a Sassari.

 

Quartu ha infatti un territorio particolarmente adatto per il naturismo. Nel lunghissimo litorale costiero non sarà complicato individuare una caletta adatta, lontano dalle abitazioni e comunque isolato per garantire la dovuta privacy, senza per questo creare disturbo a chi invece non condivide questo stile di vita. Parliamo comunque di luoghi con infrastrutture a basso impatto ambientale e quindi ben inserite nel paesaggio, tenendo conto quindi delle indicazione della Convenzione Europea sul Paesaggio (Carta di Firenze), recepita dallo Stato italiano nel 2006.

 

“Accolgo con piacere la novità introdotta a Sassari dal mio collega Sindaco Nicola Sanna, che con apposita ordinanza ha ufficialmente aperto ai nudisti una spiaggia del territorio sassarese – spiega il Primo Cittadino di Quartu Stefano Delunas -. Vuol dire che la mia opinione, resa pubblica qualche mese fa, non era affatto un’idea balzana, come urlato ai quattro venti da alcuni esponenti cittadini dello stesso partito che istituzionalizzando Porto Ferro ha ufficialmente sdoganato il naturismo in Sardegna”.

“Per Sassari il processo è stato risolutivo grazie al fatto che l’Ente si è già dotato di un Piano di utilizzo dei litorali – prosegue il Primo Cittadino -. Dando seguito alle richieste delle associazioni hanno potuto individuare la spiaggia e contestualizzarla. Cosa che a Quartu ancora non possiamo fare, visto che il Pul è in fase di elaborazione. Tuttavia possiamo fare tutto il resto, in modo da farci trovare pronti appena possibile. È un progetto ambizioso ma realistico, un’iniziativa che porteremo avanti anche con il coinvolgimento delle associazioni naturiste sarde di recente costituzione, in modo da capire e studiare le soluzioni adeguate”.

 

L’obiettivo resta quello di garantire ai naturisti un luogo che sia rappresentativo del nostro paesaggio, un’area che sia anche identificativa della cultura e delle tradizioni locali, che abbia allo stesso tempo il consenso delle popolazioni e degli operatori economici. Perché favorire il turismo naturista significa anche garantire una fruizione compatibile e durevole, anche ai fini della crescita sociale ed economica degli abitanti. Parliamo di un movimento che interessa ben 500mila persone in Italia, 20 milioni in Europa, addirittura 40 milioni in America. Sono cifre importanti che possono davvero portare introiti considerevoli.

 

“Oggi i naturisti sono costretti ad accontentarsi di siti non ufficiali – prosegue Delunas -, il che vuol dire non solo non garantire loro la dovuta privacy, ma anche minacciare la sensibilità di chi non è d’accordo col naturismo e perdere potenziali entrate economiche per la città, anche perché tante persone scelgono direttamente altre destinazioni attrezzate e culturalmente più aperte. Nel rispetto della Legge Regionale sul Turismo, recentemente approvata, che dedica appunto un articolo al settore naturista, Quartu è quindi pronta a far rete con tutti gli altri Comuni isolani che nei loro territori hanno la vocazione per il turismo naturista, per creare un flusso capace di portare nuova ricchezza alle nostre comunità” conclude il Sindaco.


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