Di Paolo Rapeanu
Combatte con la sclerosi multipla (da ventinove anni) con la poliomielite che l’ha fatto nascere con una gamba più piccola dell’altra (da quando è nato, “nonostante il vaccino”) e, soprattutto contro gli incivili del parcheggio. Carlo Loi, 56 anni, riesce a guidare un’auto, ma trovare uno stallo per disabili libero è un’impresa. Non vengono occupati da altri disabili, ma da persone totalmente “normali”, almeno fisicamente, ma peggio degli animali per senso civico. Così, l’ex lavoratore dell’ispettorato agrario regionale, “prepensionato per motivi di salute”, ha ben pensato di armarsi di bigliettini, tanti bigliettini, da infilare sotto i tergicristalli delle automobili beccate in sosta vietata.
“Ne ho trovate almeno una ventina negli ultimi giorni, qualche volta sono riuscito a contattare i vigili, ma spesso non rispondono. Bisogna essere civili nella vita, comportandoci sempre bene tra noi. Ecco perché lascio un biglietto sotto il tergicristallo delle auto parcheggiate, irregolarmente, negli stalli per disabili”. E la frase scritta da Carlo Loi è quanto mai netta: “Questo è un parcheggio per disabili, stai attento per favore, lascialo libero e ringrazia che ti ho scritto solo così, altrimenti ti avrei scritto di provare a diventare disabile e vedere cosa vuol dire camminare molto di più per cercare un parcheggio libero”.