
Il sindaco Graziano Milia spegne la movida a mezzanotte al Poetto. Stop ai decibel fuori controllo, musica vietata la notte, con la concessione di un’ora in più nei weekend. E, per chi sgarra, sono previste multe e denunce. L’ordinanza del primo cittadino di Quartu sta già creando polemiche, ma anche proposte. Sul litorale non ci si può divertire? E allora meglio puntare sul Simbirizzi. A dirlo è l’associazione turistica cittadina, che non vede di buon occhio la restrizione del sindaco: “Colpirne cento per educarne uno. Siamo sempre stati favorevoli al dialogo, la concertazione, la mediazione. La tutela della salute e il diritto al lavoro , sono principi entrambi garantiti dalla Costituzione. Dopo due anni di pandemia un po di tolleranza verso i nostri giovani e i titolari degli esercizi pubblici sarebbe auspicabile” spiegano dai vertici della realtà guidata da Roby Matta. “Condanniamo fermamente gli abusi dei singoli che penalizzano chi invece rispetta le regole ma, forse, una disposizione così restrittiva risulta essere eccessiva per una città che avrebbe tutte le carte in regola per diventare una località turistica, magari non sguaiata e cafona come alcune località della riviera romagnola o della costa sud della Spagna, ma neanche una città spenta a mezzanotte”.
La preoccupazione è che la movida sana si sposti verso altri lidi: “I nostri giovani poi cosa faranno? Immaginiamo già le colonne d’auto in direzione Pula o Villasimius con il solito elenco di incidenti stradali e croci al rientro dalle serate, che forse, con qualche accorgimento in più potrebbero essere evitati trattenendo i giovani ed i turisti sulla nostra “strip” quartese. Siamo per il rispetto reciproco, per la tolleranza, siamo favorevoli ad imporre norme restrittive sui decibel, che tra l’altro già ci sono, sanzionando gli abusi, ma non a norme indiscriminate sugli orari di silenziamento totale dei locali notturni”.
Ed ecco l’idea: “E se autorizzassimo l’insediamento di chioschi e locali di musica dal vivo sulle sponde del lago Simbirizzi? Potrebbe essere una soluzione, creando così un distretto del divertimento notturno che non arrechi disturbo a nessuno e possa dare nuova vita ad un’area dimenticata? Durante il giorno dedicata agli sport acquatici come canottaggio, paddling, windsurf, pesca sportiva, percorsi ciclabili e percorsi fitness, e durante la notte distretto della movida. Si tratta di solo 3 mesi all’anno in cui, per una sera alla settimana, si può dimostrare un po’ di empatia nei confronti di chi negli ultimi due anni ha particolarmente sofferto gli effetti delle restrizioni”.