Quartu, mano tesa agli orfani di vittime di crimini domestici: “Potranno avere una vita migliore”

Bimbi in difficoltà senza più la mamma o il papà, uccisi. Il Comune in campo: “Avranno psicologi, psicoterapeuti ed educatori. Sarà possibile anche progettare adozioni o affidi”.


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Orfani, senza più la mamma uccisa dal papà o viceversa, o addirittura senza nessuno dei due genitori. E bisognosi, quindi, di poter avere l’occasione di vivere un’esistenza migliore, aiutati e supportati. Si chiamano “orfani speciali”, bimbi e bimbe che hanno perso uno o entrambi i genitori a causa di crimini domestici. Il Comune di Quartu scende in campo, con l’assessore delle Politiche Sociali, Marco Camboni, per aiutarli. È stata firmata l’adesione al progetto “A braccia aperte”, finanziato internamente dalla Fondazione per il Sud. I piccoli saranno seguiti passo passo da vari esperti e potranno ambire, anche, ad avere una nuova famiglia: “Non sempre un bambino che rimane senza un papà o una mamma, uccisi, ha altri parenti che possano prendersi cura di lui. E allora finiscono in case famiglia, dove non c’è un’attenzione strutturata”, spiega l’assessore Camboni. “Con l’adesione al progetto ‘Respiro’, i bambini e le bambine saranno seguiti da psicologi, psicoterapeuti, educatori e formatori, sino alla maggiore età”.
E, in parallelo, ci sarà la possibilità “di strutturare percorsi individuali di crescita e prevedere affidi o adozioni. Siamo a disposizione e pronti a fare la nostra parte”, prosegue Camboni. A breve, inoltre, sarà anche possibile avere un quadro della situazione in città, cioè sapere quanti sono i bimbi e le bimbe rimasti orfani di vittime di crimini domestici: “Potranno avere una vita migliore, faremo di tutto per aiutarli”.


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