Lottizzazione bloccata da 25 anni a Quartu, i proprietari: “Buttati 2 milioni di euro”

Congelato dal 1993 un piano di risanamento vastissimo: 32 ettari davanti al mare tra su Meriagu e la villa romana. Strade verde pubblico, ma anche abusi di sanare e nuovi volumi. Il Comune quartese ha 30 giorni di tempo per rispondere


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Un piano di risanamento fermo da 25 anni. Succede a Quartu. Ma ora il Tar ha imposto all’amministrazione di dare una risposta, pena la nomina di un commissario ad acta.

Si tratta del piano di risanamento urbanistico “RU 9” approvato nel lontano 1993: un piano vastissimo, 32 ettari davanti al mare, tra su Meriagu e via Taormina, accanto alla zona della villa romana. “Prevede il risanamento di una zona compromessa e quindi il risanamento di case irregolari”, spiega Marino Sarritzu, legale del associazione “Sant’Andrea Ru9”, “e contemporaneamente una cubatura minima, con un indice volumetrico bassissimo, ai terreni rimasti liberi. I proprietari stanno pagando tasse sui terreni per nulla. Hanno sborsato all’amministrazione quasi 2 milioni di euro in 20 anni”.

Il piano approvato non ha mai visto la luce. Nel luglio 2013 la Regione aveva rilevato alcune criticità, tra cui, in particolare, l’impossibilità giuridica di dare attuazione piano sino all’adeguamento del puc (piano urbanistico comunale) di Quartu al ppr (piano paesaggistico regionale).

Nel febbraio 2019 entra in vigore una legge regionale che salvava, in attesa dell’adeguamento del puc al ppr, gli atti di pianificazione correlati…all’attuazione dei piani di risanamento urbanistico di cui all’articolo 32 della legge regionale 11 ottobre 1985, n. 23”.

E così l’associazione Sant’Andrea nel marzo 2019, ha chiesto che il Comune desse “attuazione al Piano di Risanamento Urbanistico denominato “R.U.9” o in tutti i casi adeguasse gli strumenti urbanistici affinché dopo oltre venticinque anni i terreni di tale comparto potessero essere finalmente utilizzati”.

La giunta Delunas ha deliberato il 4 dicembre scorso, ma l’associazione ha contestato la delibera una “non risposta” e ha chiesto dunque al Tar di imporre all’amministrazione il via libera al piano o agli strumenti urbanistici necessari. I giudici hanno dato 30 giorni di tempo al Comune di Quartu per rispondere. Ma i proprietari temono un’altra risposta evasiva da parte degli uffici e si preparano ad affrontare altre cause.

 


In questo articolo: