Incollati sulla sommità della tomba gentilizia e rubati, sicuramente con un po’ di fatica, da qualche balordo. Due angioletti in marmo, “pagati 430 euro”, sono scomparsi dal tetto in marmo sotto il quale, un giorno, riposerà Massimino Pau, 78enne quartese, e la moglie Maria Carrucciu, prossima a compiere 83 anni. L’uomo, stamattina, è andato in cimitero e ha notato subito che i due angioletti non c’erano più: “Ho subito avvisato il direttore del camposanto”, spiega, con la voce rotta dalla tristezza, Pau: “Mi ha detto che ultimamente c’è stato qualche furto”. Rimane la rabbia e l’incredulità, unita anche alla grossa perdita economica: “Ho pagato quasi trentamila euro per avere quello spazio, tutti soldi dati al Comune. Mia moglie ci teneva tantissimo alla coppia di angioletti in marmo, in tanti li stanno mettendo sopra le bare e li volevamo anche noi”. Una scelta libera e legittima, quella della coppia. Oltre al danno per il furto, bisogna aggiungere anche le spese per la riparazione del marmo nel quale erano stati incollati.
“È incredibile che ci sia gente che rubi oggetti simili da un luogo sacro quale è ogni camposanto”, tuona Massimino Pau. “Spero vivamente che l’amministrazione comunale intensifichi i controlli per fare in modo che ciò che è successo a noi non capiti ad altri. E lancio un appello ai ladri: se avete un po’ di cuore, riportateci gli angioletti”.