Quartu, la proposta: “Al Poetto lettini anche nella spiaggia libera per evitare assembramenti”

Ombrelloni e lettini distanziati per combattere il Coronavirus, l’idea di Gianni Murru: “Più spazio per noi nella spiaggia libera per salvare l’estate, in cambio assumiamo guardie pronte a intervenire se i bagnanti non rispettano le distanze”


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Le regole per convivere col Coronavirus sono già chiare. Tra le principali, c’è quella del rispetto della distanza tra le persone: niente assembramenti, in città come al mare. E i titolari degli stabilimenti balneari sono già alle prese con le nuove disposizioni di ombrelloni e lettini: la speranza è di poter riaprire per l’estate 2020 e di non perdere troppe prenotazioni. Ma, per quanto riguarda le distanze, una cosa è sicura: più di un titolare di stabilimento dovrà rinunciare a qualche lettino e ombrellone. Ma qualcuno si sta già muovendo per cercare di evitare un sicuro calo d’affari. Gianni Murru, 57 anni, gestisce l’Altamarea a Quartu. Contattato da Casteddu Online, l’imprenditore lancia una proposta che avrebbe già riscosso qualche consenso nel mondo della politica: “Ho 60 ombrelloni e centoventi lettini, non voglio perderne una parte. Se mi fanno aumentare le concessioni, cioè se ci permettono di poter avere un po’ di spazio in più nella spiaggia libera, mi impegno ad assumere dei vigilantes che verificheranno il rispetto delle distanze tra i bagnanti e che saranno pronti, in caso di assembramenti, ad intervenire avvisando le Forze dell’ordine”.
Una proposta-scambio, in pratica: da un lato Murru chiede più spazio, dall’altro si impegna a garantire sicurezza: “L’anno scorso ho dato lavoro a venti giovani, quest’anno non so se potrò riassumerli tutti. Il Governo, con noi, ha sbagliato perchè ci ha autorizzato i lavori di riqualificazione delle strutture e della strumentazione varia con un mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia. L’anno scorso, per Pasqua, ero già pienamente operativo: quest’anno spero di poter partire entro i primi di giugno”.


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