Un gigante di cemento con centinaia di camere a pochi passi dal mare, aperto nel 1983, non operativo da oltre due anni e che, con la richiesta di concordato, è destinato a non riaprire. La lenta crisi del commercio colpisce anche l’hotel Setar di Quartu, in via Leonardo da Vinci. Camere, piscine, ristorante, suites, centro congressi, spazio wellness e residence: tutto sbarrato. E debiti, milionari, da dover onorare, che hanno portato la società, in liquidazione, a chiedere nel 2021 alla sezione fallimentare del tribunale di Cagliari di essere ammessa alla procedura di concordato preventivo, depositando la proposta il piano e la documentazione a corredo prevista per legge. L’ok è arrivato il due maggio 2022 e due settimane fa c’è stata la prima adunanza dei creditori della Setar Spa.
Tra loro c’è il Comune di Quartu, che chiede 3,6 milioni di tributi non versati: “Si tratta di mancati incassi sin dal 2017 di Imu e Tari”, afferma il vicesindaco Tore Sanna. “La società dell’hotel ha attivato la procedura fallimentare e chiesto il concordato per verificare se, con il valore delle proprietà, il curatore riesca ad avere l’idea di pagare i debiti dei creditori. Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso di aderire alla proposta”
E, sulla crisi del Setar, interviene anche il presidente di Federalberghi sud Sardegna, Fausto Mura: “Non erano dei concorrenti ma degli amici, sono molto amareggiato per quello che ho saputo. Federalberghi, di cui erano soci, è accanto a loro per ogni tipo di assistenza”.