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L’Amministrazione Comunale spiega il perché dello sgombero intimato alla Prociv Arci, l’associazione di Protezione Civile. In seguito a un sopralluogo è stato infatti accertata l’occupazione dei fabbricati in assenza di valido titolo giuridico, in quanto alcune unità immobiliari sono state destinate a usi estranei rispetto a quelle per cui erano stati a suo tempo affidati.
Il Comune di Quartu è infatti proprietario del complesso immobiliare denominato ‘ex Fornaci Picci’ ubicato in via Brigata Sassari 81/84, composto da una palazzina uffici, costituita da piano terra e primo e due capannoni di forma trapezoidale. Nel luglio del 1997 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Ente di Addestramento Professionale – En.A.P. Sardegna, per l’affidamento in uso gratuito, per la durata di 20 anni, di tale struttura, da utilizzarsi esclusivamente come Centro di Formazione, con esclusione di qualsiasi altra attività estranea alla finalità specifica.
Lo scorso novembre, in occasione di un sopralluogo del Servizio Patrimonio, impegnato nella ricognizione di tutto il patrimonio immobiliare comunale finalizzato al riordino amministrativo dello stesso, è emerso che alcuni dei fabbricati e specificatamente il capannone ‘A’ e ‘B’, erano occupati da soggetti estranei all’En.A.P. Sardegna e in particolare da persone e mezzi facenti capo all’associazione di Protezione Civile Prociv Arci. Inoltre parte del capannone ‘B’ era destinato ad uso ludoteca (dal nome commerciale Arcilandia).
In seguito a tali verifiche l’Amministrazione, a dicembre, ha comunicato all’En.A.P Sardegna l’avvio del procedimento per la revoca dell’affidamento. Nella stessa nota veniva richiesto, entro cinque giorni dal ricevimento della stessa, copia della documentazione giustificante la presenza e occupazione di parte dei fabbricati dalla sopraccitata associazione Prociv Arci. Inoltre negli stessi giorni veniva chiesta alla Prociv la richiesta di esibizione del titolo giuridico che giustificasse l’occupazione dei locali, comunicando anche che, in caso assenza di alcun titolo, la comunicazione avrebbe avuto valore di avvio del procedimento per l’adozione dei provvedimenti di sgombero dei fabbricati.
La stessa Prociv ha confermato per iscritto, l’assenza di valido titolo giuridico e pertanto l’Amministrazione, preso atto di quanto dichiarato e verificato, nello scorso marzo ha intimato alla Prociv Arci lo sgombero delle unità immobiliari occupate senza titolo per usi estranei alle finalità per cui erano state affidate all’En.A.P. Sardegna. Risulta pertanto palese che la Prociv Arci non è stata sfrattata ma è stata invitata a lasciare un immobile che occupa da tempo senza titolo e che ha utilizzato abusivamente anche per finalità, non gratuite, molto distanti da quelle del volontariato.
Il verbale della Polizia Commerciale dello scorso 26 maggio conferma che l’En.A.P. per primo, comodatario della struttura, nonostante in un primo tempo avesse chiesto la collaborazione a Prociv Arci esclusivamente per un servizio di guardiania, ha invitato la stessa associazione a liberare gli spazi da loro occupati nel termine di tre giorni, data la prossimità della scadenza del comodato d’uso a favore di En.A.P. Di contro la Prociv Arci non solo non ha liberato gli spazi, ma ha aperto il 31 ottobre del 2016 una ludoteca e sala feste, denominata ‘Arcilandia’, nei locali comunali di via Brigata Sassari 84, senza alcun titolo rilasciato da parte dell’Amministrazione comunale né, pare, da parte di En.A.P. Sardegna.
Si sottolinea che è stato anche verificato che l’associazione Prociv, pur sempre senza titolo, detiene un’altra area comunale di circa 4.000 mq situata in via Maiorca 18, risultata la sede legale dell’associazione, ove potrebbe continuare, se ne avesse veramente intenzione, la propria attività a favore della comunità quartese. E si ricorda inoltre che il signor Luigi Demartis non rappresenta legalmente la Prociv Arci Quartu Sant’Elena, avendo lasciato ad Alice Puddu il titolo di Presidente. Sarebbe anzi interessante sentire la signora Puddu, che mai ha interloquito con l’Amministrazione, per capire cosa pensa di tutta questa vicenda avendone la responsabilità legale.
Si precisa infine che la Prociv Arci, proprio per le gravi irregolarità amministrative di cui si è resa protagonista, sarà probabilmente l’unica associazione, tra quelle di interesse culturale, di 118 e Protezione Civile operanti nel territorio quartese, che non potrà beneficiare della proroga sui termini di sgombero delle sedi, fissata per il 30.11.2017, che l’Amministrazione sta predisponendo per quelle compagini che, senza tema di smentita, svolgono attività di preminente interesse pubblico e che non possono essere sospese nelle more dell’espletamento delle gare ad evidenza pubblica per la riassegnazione delle sedi.