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Da ambulante di frutta e verdura, con già qualche problema con le forze dell’ordine, a boss della droga per Cagliari e Sassari. A capo dell’organizzazione che ha portato tantissima droga in Sardegna, non meno di una tonnellata all’anno tra hascisc e cocaina, c’era Giovanni Portas, 42 anni. Il padre, Giorgio, già in carcere come il figlio, avrebbe “tramandato” l’attività illegale a Giovanni. La sua casa, nella zona di Pitz’e Serra, protetta da telecamere, era spesso meta di chi doveva acquistare droga. Un cancello semichiuso o messo in una certa posizione era il segnale che si poteva entrare. I carabinieri, durante le perquisizioni, hanno trovato i furgoni, in passato utilizzati per vendere frutta e verdura, vuoti. Giri d’affari milionari, che hanno consentito a Portas di comprare auto di lusso e togliersi molti sfizi. Il 42enne, assistito dall’avvocato Marco Lisu, ha potuto contare su due complici di alto livello. Paolo Gaviano, semicieco 52enne residente nel rione di San Michele, è finito ai domiciliari su concessione del giudice per le indagini preliminari: per gli investigatori aveva una grossissima disponibilità di denaro che gli ha permesso di compiere tanti acquisti di droga. Gaviano, proprio per la sua semicecità, si è fatto aiutare da un gruppo di complici durante i ritiri di carichi di hascisc e cocaina. Chiude il terzetto dei capi della droga il sassarese Gabriele Grabesu, trentasette anni. Per tre anni la droga è arrivata da Spagna e Albania, sempre con passaggi intermedi nella Penisola. Il giro d’affari stimato è di almeno 8 milioni di euro all’anno.
Sono stati i carabinieri di Quartu, diretti dal capitano Michele Cerri e dal tenente Pietro Lucania, dopo lunghissime indagini, a portare l’autorità giudiziaria ad emettere 40 ordinanze di custodia cautelare, di cui 22 in carcere e 18 ai domiciliari. Sono state tenute sotto controllo quotidiano oltre quattrocento utenze telefoniche.