Quartu, al Poetto tutti a nanna dopo mezzanotte: “Sarà la morte del turismo e tutti i giovani andranno a Villasimius”

Silenzio, o quasi, al Poetto nelle notti d’estate. Milia ordina lo stop alla musica alle 24, all’1 nei weekend, multe e denunce sicure per i titolari dei locali furbetti, che però non ci stanno. Michele Pinna: “Quartu città turistica? Anche no, non potrò lavorare e i giovani che faranno dopo le 24?”. Stefano Versace: “Così muore la città, tutti andranno a Villasimius. Sembra che siamo i portatori di tutti i mali quando, invece, diamo lavoro a centinaia di persone”


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Graziano Milia l’ha deciso, il sindaco di Quartu, spegne la musica nelle notti d’estate al Poetto. Silenzio, o quasi, da mezzanotte dal lunedì al venerdì, dall’una nei weekend. Così è e c’è poco da fare, visto che l’ordinanza è già realtà e le multe, da 500 euro, rappresenteranno la legnata contro quei gestori che non rispetteranno le regole, più ovviamente le denunce. La stretta sulla malamovida, però, porta gli stessi titolari di chioschi e locali adagiati vista mare a scagliarsi, nettamente, contro la decisione del primo cittadino. E arrivano anche le prime proteste politiche, da parte di Gioventù Nazionale. Un caos, insomma, tra chi osserva che, così, il turismo andrà a farsi benedire e chi prevede che, visti gli orari troppo stringenti, farà prima ad annullare qualunque serata musicale. Michele Pinna sta per inaugurare l’Albachiara. Stabilimento balneare, ristorante e terrazza, la volontà di organizzare serate all’insegna della musica rimane, ma viene sovrastata dalla preoccupazione: “Nell’ordinanza si parla di volumi accessibili, dovranno essere fatte delle perizie fonometriche per il rispetto dei valori, che inoltre avviene tutto l’anno. Ma così non potremmo dire che Quartu sia una città turistica, se la musica viene spenta nel lungomare a mezzanotte o massimo all’una nessuno dica che si vuole puntare sul turismo”, afferma Pinna. “Potremo dire che puntiamo sul mare, sulle spiagge, su altro. Ma, siccome non siamo Villasimius o Chia, qui i vacanzieri e i giovani cosa faranno dopo la mezzanotte? E poi, se rispetto i volumi mica posso mandare via il cliente”. Pinna non riesce a trovare una soluzione definitiva, ma conclude il suo ragionamento in modo sin troppo chiaro: “Sarà impossibile, per me, lavorare con la pressione addosso di chi dovrà fare i controlli. E non ne risentirò solo io, ma anche il settore turistico”.
Molto più caustico Michele Versace. Il suo Colibrì è stato quasi tutto sigillato per alcune opere irregolari, se tutto va bene potrà riaprirlo al cento per cento dalla settimana prossima: “Gli orari delle ordinanze di Milia sono troppo restrittivi, va bene non fare le sei del mattino ma bisogna trovare una via di mezzo”. E quale? “Almeno il weekend vogliamo fare musica sino alle tre del mattino, sarebbe già qualcosa. Se devo spegnere tutto a mezzanotte non apro neanche la serata”. E ne fa anche un discorso puramente economico, Versace: “Quartu, così, sarà morta, finita. Nessuno farà le serate dopo che mangia, andranno tutti a Villasimius. Sembra che tutti i mali siano creati e portati da noi, titolari di chioschi e locali del Poetto, quando invece diamo lavoro a centinaia di persone. E poi, le serate musicali sono soprattutto il weekend, due giorni a settimana per tre mesi. Comprendo che il sindaco possa avere ricevuto pressioni e aver deciso di emanare subito l’ordinanza, ma si tratta di regole da pugno di ferro, troppo eccessive. Proteste anche dal coordinamento cittadino quartese di Gioventù Nazionale: “Ci domandiamo, dopo due anni di restrizioni stringenti, se fosse necessaria un’ordinanza così cinica nei confronti di un settore già ampiamente penalizzato e che cerca di ripartire. Ci chiediamo, inoltre, se il sindaco milia abbia già previsto un piano di aiuti per sostenere i gestori dei locali i quali, a causa di quest’ordinanza, dovranno fronteggiare i mancati incassi dalle serate interrotte. Ci domandiamo anche quale disturbo arrecherebbe la musica in una zona non residenziale come il litorale quartese, che ricordiamo è sede, da svariati anni, di un ritrovo estivo notturno frequentato dalla maggioranza dei ragazzi dell’hinterland i quali, non potendo riunirsi in un luogo controllato, si potrebbero incontrare nelle piazze e vie delle città di Cagliari e Quartu, con gli innumerevoli problemi derivante dalla mancanza di controlli”, cioè “vendita di alcool a minorenni, schiamazzi in centro città e svariati problemi di ordine pubblico. Poniamo questi quesiti consci che le regole debbano essere rispettate proporzionalmente ai luoghi in cui è possibile divertirsi fino a notte tarda. Ci fa sorridere che il sindaco ritenga l’ordinanza importante per la salvaguardia del contesto ambientale. Da questo auspichiamo che, oltre a risolvere i problemi di insonnia causati alla popolazione di polli sultani e fenicotteri, risolva anche i problemi respiratori degli stessi con la chiusura al traffico del tratto di litorale quartese”.


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