Quartu, “Abusi edilizi a La Marinella? Il sindaco non può niente”

Il sindaco Stefano Delunas esprime totale solidarietà e comprensione nei confronti del gestore Mohamed Serour e dei dipendenti: “In casi come questi, sono gli uffici comunali che nell’ambito delle loro attività gestionali e formali, hanno piena competenza”


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«Comprendiamo la forte preoccupazione di Mohamed e dei dipendenti, esprimiamo loro la solidarietà più ampia, ma in situazioni come queste, come sindaco, come singoli amministratori, dobbiamo precisare che non si tratta di un atto politico, ma bensì di un procedimento mirato, formale, amministrativo, gestionale e tecnico portato avanti dagli uffici comunali competenti. Non possiamo entrare nel merito della questione, ma soltanto prenderne atto». 

Parole forti, ma incisive, del primo cittadino Stefano Delunas, che questa mattina ha ufficialmente ricevuto nel suo ufficio in Comune, Mohamed Serour, (titolare della Marinella) e in seconda battuta una delegazione dei lavoratori. In sostanza il Sindaco ha “le mani legate”, non è un atto politico quello messo in atto nei confronti dell’attività commerciale sul lungomare quartese, ma soltanto una procedura gestionale ordinaria dei singoli uffici, con accertamenti o eventuali procedure sanzionatorie. Se di eventuali abusi di lunga data o situazioni pregresse e sul fatto che nessuno in tanti anni sia intervenuto per accertarle o meno, fa ben poca differenza. Attualmente il serio rischio sono i sigilli nelle aree pertinenti alla sala ristorante e bar che non sarebbero – stando alle relazioni tecniche – non a norma e dichiarate abusive.

L’ORDINANZA DI DEMOLIZIONE. Gli uffici comunali “Attività Produttive”, “Urbanistica” e Polizia Municipale hanno notificato l’ordinanza di demolizione, per loro alcune aree sono abusive. Ma Mohamed non si arrende: “Posso dimostrare che la vecchia proprietà da diversi anni non pagava neanche le tasse e io mi sono fatto carico di tutti questi debiti, regolarizzando tutti gli anni passati con delle rate concordate, posso anche dimostrare – prosegue il titolare della Marinella – che rispetto alla copertura prevista e autorizzata nella variante in corso d’opera del 2004 noi siamo inferiori, abbiamo coperto meno di ciò che è stato autorizzato”. 

LO STUDIO LEGALE. “Su questa vicenda stiamo aspettando che si pronuncino anche i giudici del Tar – avvertono dallo studio Antonio Gaia, i legali di Mohamed – la circostanza è abbastanza caotica e si trascina ormai da parecchi anni in quel contesto. Quello che stiamo cercando di fare è creare il dialogo, un’apertura serena e costruttiva con gli uffici amministrativi, senza un’inutile “spargimento di sangue” che creerebbe soltanto perdita di posti di lavoro e disperazione. Qui il discorso sostanziale è che – avverte lo studio dell’avvocato Antonio Gaia – nessuno ha l’interesse a non pagare o a non sanare, ma è giusto e legittimo che si trovino congiuntamente delle soluzioni, senza mettere in ginocchio un’intera attività, con gestori, dipendenti e tutto ciò che ruota attorno ad essi”.