Pupazzi, cani e palloni tra le mani: i bimbi ucraini a Cagliari tra sorrisi e speranze

C’è chi ha il suo cagnolino in braccio, chi una bambola e chi, anche, una palla colorata. Eccoli, i bimbi fuggiti dalla guerra e arrivati nella loro nuova “casa”, la Sardegna: “Faremo in modo che si sentano in ogni momento a casa”


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Seguono i soccorritori, i loro “angeli” che, macinando migliaia di chilometri, li hanno portati in salvo. Ma, contemporaneamente, i bambini salvati dalla guerra in Ucraina, sin dal loro arrivo a Cagliari, nella casa di riposo di Terramaini, stringono tra le mani i peluches, i pupazzi, i palloni e i cani. Gli oggetti e gli esseri viventi più preziosi per loro, ancora piccoli ma già, purtroppo, abbastanza grandi per intuire anche solamente cosa significhino le parole “bombe”, “paura” e “morte”. La maggior parte di loro ha meno di dieci anni, ma ci sono anche 14enni e sedicenni, tutti con le loro madri affidatarie. Tra loro spicca Artiom, 14 anni, futura promessa del calcio. Ugo Cappellacci l’ha già segnalato a Giulini, presto farà un provino per essere inserito nella squadra rossoblù della Primavera. Il medico cagliaritano Luigi Cadeddu porta sulle spalle una bimba ucraina di appena tre anni: “È stato faticoso, ma bello e importante”, dice, con lo sguardo coperto in parte dalla mascherina. Gli occhi, però, non tradiscono la tanta stanchezza.
Ugo Cappellacci “scorta”, sino a quando non raggiunge i medici e i soccorritori di Assl e Protezione Civile, un’altra giovane ucraina. Non la perde mai di vista, regalandole tanti sorrisi di speranza. Sono loro i giovanissimi ucraini e ucraine salvati e arrivati nella loro nuova “casa” sarda. Se sarà temporanea o eterna, solo il tempo potrà dirlo. Intanto, i prossimi giorni li trascorreranno nella struttura di Terramaini. Sono in 40, tra piccoli e adulti: “Nuova Assistenza ha allestito camere da letto, due sale da pranzo dedicate, una sala ludica per i più piccoli e riservato una parte del giardino esterno per i nuovi arrivati. Il Comune di Cagliari ha acquistato una lavatrice per consentire alle mamme di essere indipendenti, mentre Nuova Assistenza si occuperà del lavaggio della biancheria piana e di colazione, pranzo e cena. Il nostro personale sarà a disposizione delle mamme e bambini che arriveranno”, spiegano Maria Sidoti e Barbara Cocco, coordinatrici della onlus. “Nei prossimi giorni affiggeremo sulle porte delle camere i nomi dei nostri nuovi ospiti in modo che possano sentirsi a casa e riconoscere alcuni spazi come propri. I nostri operatori inoltre stanno raccogliendo giochi ed abbigliamento in modo da poter donare un po’ di serenità e normalità a queste persone. Vogliamo ringraziare il Comune di Cagliari per la sensibilità dimostrata. Noi saremo come sempre al loro fianco”.


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