Pula, malato di Sla sceglie il suicidio assistito. Don Loi: “Silenzio e preghiere per affidarlo a Dio”

“Non ci sono parole, c’è solo la preghiera per i credenti per affidarlo a Dio”, così a Radio Casteddu don Marcello Loi, parroco di Pula ricorda Roberto Sanna, il giovane di Pula, malato di Sla che ha deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito


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“Non ci sono parole, c’è solo la preghiera per i credenti per affidarlo a Dio”, così a Radio Casteddu don Marcello Loi, parroco di Pula ricorda Roberto Sanna, il giovane di Pula, malato di Sla che ha deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito.

“Ho saputo di questa sua scelta stamattina, ricorda il religioso, “a un quarto d’ora dalla sua partenza, non avrei mai immaginato una minima situazione di questo genere. L’ho conosciuto questa estate perché ha fatto da padrino ad un altro ragazzo. Prima ho parlato anche del suo stato di salute, mi è sembrato, un ragazzo abbastanza sereno, sapeva della malattia ma non era degenerata, camminava ancora con le stampelle. Lo ricordo come tranquillo e sereno. Non ho ritrovato segni di disperazione o preoccupazione, anzi, ero più preoccupato io interiormente. La coscienza è sacra, chi agisce poi se la vede con se stesso e con il signore, Questo mi ha scioccato e rattristato, mi chiedo cosa abbiamo fato noi come cristiani formare nel dovuto modo le coscienze”.

Risentite qui l’intervista a don Marcello Loi del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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