Pula, arriva il vice ministro nel paese dove l’integrazione è vincente

Il 30 maggio a Pula e Santa Margherita il vice ministro Oliviero. Per parlare di formazione dei migranti nell’agricoltura: a  Pula sono tantissimi i tunisini integrati nel territorio


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 Il settore agricolo come percorso di cooperazione fra gli Stati del nord Africa e l’Italia e come strumento di integrazione dei cittadini extracomunitari nel nostro Paese. Se ne parlerà il prossimo 30 maggio a Pula, dalle ore 10.30 nel centro culturale Casa Frau, durante la prima Giornata nazionale dell’integrazione in agricoltura promossa e finanziata dal Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi (Fei), nell’ambito del programma generale di Solidarietà e gestione dei flussi migratori della Comunità europea. Un progetto per favorire lo scambio di conoscenze e informazioni nel settore agricolo, che renderà meno lontane le due sponde del Mediterraneo.

RELAZIONI E INTERVENTI. All’importante tavola rotonda parteciperanno il vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), Andrea Oliviero, in rappresentanza del Ministero dell’Interno il prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, l’ambasciatore in Italia della Repubblica di Tunisia, Naceur Mestiri, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e il sindaco di Pula, Carla Medau. Interverranno inoltre il direttore dei progetti Fei/Mipaaf, Giovanni Piero Sanna, il presidente dell’Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo (Isiamed), Gian Guido Folloni, il presidente dell’Unione coltivatori italiani (Uci), Mario Serpillo, il direttore generale Mipaaf per i rapporti con le Regioni e gli Enti territoriali, Ilaria Antonini, il capo dipartimento Mipaaf, Luca Bianchi e il presidente dell’Associazione amicizia Italia Tunisia, Vittorio Craxi. Dopo una breve pausa pranzo, alle 15,30 partirà una visita in diverse aziende agricole di Pula.

IL PROGETTO. Il progetto “Formazione prepartenza per immigrati lavoratori in agricoltura (AFORIL 2) è un programma pilota che ha l’obiettivo di intervenire sui flussi migratori, in partenza dalle coste del nord Africa con destinazione Italia ed Europa. Si tratta di un percorso di carattere formativo sulle competenze necessarie a operare nel comparto agricolo o agroalimentare da destinare ai cittadini di Tunisia, Algeria e Egitto che intendono raggiungere il nostro Paese per lavorare a tempo determinato o stagionale in tali settori. Sardegna, Lazio e Umbria sono le tre regioni individuate per far partire tali progetti, realizzati in collaborazione tra il Mipaaf e il ministero dell’Interno. I soggetti attuatori del programma sono invece l’Isiamed e l’Uci.

IN SARDEGNA. Dal sassarese al cagliaritano, passando per la Barbagia e l’oristanese 130 migranti saranno ospitati, nel prossimo mese di giugno, in numerose aziende agricole dove avranno modo di formarsi e accrescere le conoscenze. Fra i progetti da valutare e sviluppare nel prossimo futuro, fra Sardegna e nord Africa, c’è la commercializzazione delle carni degli ovini a fine carriera. Le popolazioni rivierasche del Mediterraneo meridionale rappresentano infatti un mercato importante dove valorizzare tali carni poco apprezzate sul resto della penisola italiana.

SI PARTE DA PULA. Il piccolo centro costiero di Pula ha una lunga tradizione di accoglienza e integrazione delle comunità nord africane. Sono numerose infatti le famiglie di origine tunisina (a onor del vero si tratta di siciliani emigrati anni prima in Tunisia) che dal primo dopoguerra, scappando dal nord Africa, sono arrivate a Pula. La maggior parte si dedicò all’agricoltura andando a lavorare le terre abbandonate dai locali che emigravano al nord. Una storia di integrazione, scambio di conoscenze e fatiche che verrà ripercorsa nel pomeriggio del 30 maggio, verso le ore 17.30, con la visita nella borgata di Santa Margherita di Pula fra gli agricoltori della comunità tunisina.


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