Pula abbraccia Sant’Efisio, la toccante messa a Nora prima del rientro del martire a Cagliari

Accolto da tantissimi fedeli, “Efisi gloriosu” va verso i luoghi del suo martirio. La cerimonia religiosa sarà officiata dall’arcivescovo Baturi, sabato sera il ritorno tra i canti e le luci di Stampace


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Pula abbraccia Sant’Efisio: “Beni benìu a domu tua”. Migliaia di persone hanno accolto il martire guerriero che è giunto a destinazione, un lungo cammino verso il luogo dove fu eseguita la sua condanna a morte e dove fu eretta una chiesetta in sua memoria, innanzi al mare e alle rovine immortali che ancora oggi si possono ammirare. Prima di morire, il 15 gennaio 303, invocò la protezione divina sul popolo sardo, lo stesso che chiese il suo aiuto per scacciare la peste dall’Isola e che da 368 anni lo accompagna da Cagliari a Nora, in segno di devozione, per sciogliere il voto e la promessa che è viva più che mai. Ogni anno è il culmine dell’espressione dei valori, una festa che accompagna il Santo e rinnova il suo amore nei confronti di Efisio. E oggi, come da tradizione, è giunto a Pula, accolto da migliaia di fedeli in un paese che da settimane si prepara per l’evento più atteso di tutto l’anno.

 

 

 

Dopo le cerimonie religiose durate tutta la giornata, domani verrà celebrata la messa in riva al mare, dove fu messo a morte sul patibolo. Dopo il rito presenziato dall’arcivescovo Baturi, di sera si metterà nuovamente in viaggio verso Cagliari dove verrà sciolto il voto, ufficialmente, in attesa, già, del prossimo anno e della promessa da mantenere in onore di Sant’Efisio.


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