Gli ex assessori di Cappellacci, la zona franca e la flotta sarda: tre scogli enormi, che ancora si frappongono fra Pd e Psd’Az impedendo di chiudere un’alleanza che si sta rivelando più faticosa del previsto. Oggi sarà il giorno della verità, dicono da entrambe le parti dopo l’incontro di questo pomeriggio in via Emilia a Cagliari, ma visti i tanti rinvii e l’aria che tira ci potrebbe essere un nuovo aggiornamento anche se ormai il tempo stringe e al massimo alle 20 di lunedì depositando le liste bisognerà indicare il collegamento al candidato presidente. All’incontro per i sardisti c’era il segretario Giovanni Colli, da sempre sostenitore del ritorno nella casa del centrosinistra come ai tempi di Soru dopo la parentesi col centrodestra, mentre mancava il presidente Giacomo Sanna, più incline a un ritorno nel centrodestra da cui pure i quattromori hanno preso le distanze nell’ultima tranche di legislatura. C’erano anche il sindaco di Posada Roberto Tola e Antonio Marchi, mentre per il Pd con il segretario Silvio Lai e l’eurodeputata Francesca Barracciu c’era il dirigente di partito e sindaco di Villasimius Tore Sanna. In pratica, per chiudere l’alleanza, i sardisti dovrebbero prima di tutto non candidare nè Christian Solinas, ex assessore dei Trasporti all’epoca della flotta sarda tanto cara a sardisti e Cappellacci ma osteggiata e criticata dal centrosinistra, nè il suo predecessore Angelo Carta, e poi dovrebbero “rinnegare” due battaglie portate avanti con Cappellacci, la flotta sarda appunto e la zona franca, da sempre ritenuta dal Pd una irrealizzabile operazione demagogica. Rinunce non da poco che sarebbe difficile spiegare agli elettori sardisti e che oggi hanno di fatto interrotto le trattative fra i due schieramenti: difficile prevedere come finirà, e la spaccatura dentro i sardisti che potrebbero prendere strade diverse è dietro l’angolo.