Prezzi folli per raggiungere la Sardegna: “Volotea pretende 600 euro e Ita fa viaggiare gli aerei vuoti”

La giungla dei voli carissimi e della continuità territoriale che non c’é per chi è nato nell’Isola ma lavora oltremare. Claudia Sollai, 42 anni: “Volotea voleva che aprissi un mutuo tra andata e ritorno, con Ita sono potuta restare solo due giorni, il tempo di partecipare al funerale di mio zio. Sull’aereo eravamo in 6, mai capitato con Alitalia: uno schiaffo ai veri sardi e ai turisti”


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Prezzi pazzi per volare e raggiungere la Sardegna per chi è sardo ma ha scelto di costruirsi un futuro altrove, lontano da un’Isola che, purtroppo, offre ben poco ai giovani. Claudia Sollai, 42enne di Pimentel, ha vissuto un’odissea: costi da infarto per raggiungere, da Milano, l’Isola, e partecipare al funerale dello zio. Ha cercato tutti i voli disponibili, ben pochi a dire la verità, e ad ogni combinazione fatta col pc ha sgranato gli occhi: “Volotea voleva seicento euro per andata e ritorno, la metà circa del mio stipendio da operaia in una società di cartotecnica nel Milanese. Ita trecento, per stare appena due giorni: alla fine ho scelto l’opzione meno cara, ma è una follia. Noi veri sardi, emigrati, non siamo tutelati minimamente. E penso anche ai turisti, non tutti possono permettersi certe cifre”. Ecco, di seguito, l’email che ha inviato alla nostra redazione, al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, al parlamentare sardo di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda e all’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa.

“Sono nata in Sardegna , ho vissuto per 20 poi la vita mi ha portato a vivere a Milano felicemente. I primi tempi quasi 20 anni fa, Alitalia aveva la continuità territoriale anche per i nativi, come meridiana, dando una mano a chi scendeva più di frequente per trovare genitori e parenti di non aprire un mutuo per ogni volo. Poi le cose sono cambiate e hanno deciso che la continuità territoriale fosse solo per residenti, scelta alquanto scellerata visto che chi abita giù non ha la stessa necessità di spostarsi di chi abita fuori dalla Sardegna. Nonostante questo i prezzi, anche in pieno agosto, non sono mai stati esorbitanti, e ti permettevano di scendere anche da un giorno con l’altro per un’urgenza. Con un particolare fondamentale che appena facevo il biglietto, comprendeva tutto bagaglio in stiva, cambio volo gratuito, ne ho fatto tantissimi, posto a sedere, bagaglio piccolo. Ora, da quando Alitalia non c’è più siamo in balía di prezzi assurdi, e soprattutto si fa un biglietto un prezzo base di 200 euro, per poi aggiungere qualsiasi cosa anche l’aria che si respira, e arrivare a cifre esorbitanti, questo problema si presenta per il singolo, ma immaginate una famiglia di 4/5 persone come potrebbe permettersi di scendere a trovare la famiglia? Ma anche semplicemente per visitare la nostra terra? Io personalmente quest’anno ho rinunciato a scendere proprio per questo motivo, lo trovo ingiusto e scorretto, dover spendere tutti sti soldi per scendere per poi non potermi concedere nemmeno una cena fuori. Costringendomi a scegliere altre mete. Purtroppo il 4 agosto ho avuto un lutto in famiglia, mi è stato comunicato la mattina, ho passato tutto il tempo a cercare un volo decente, i prezzi erano imbarazzanti Volotea ti faceva pagare l’andata 339 follia pura, per un biglietto quasi di 600 euro senza portare praticamente nulla, se non te stessa. Ho cercato su tutti i siti, voli che partivi da Malpensa per ritornare a Orio, 400 euro un’assurdità. Alla fine ho optato per Ita, 300 euro per partire il giovedì sera e rientrare la domenica mattina presto. Prezzo assurdo in equale misura. Ma anche lì, sul volo delle 6:45 di domenica 7 agosto, eravamo in sei. Ora, io mi domando: puoi fare partire un volo con sei persone? Nel momento in cui ti accorgi che quel volo non è pieno anzi è praticamente vuoto, prova ad inserire le persone in un altro volo, come faceva Alitalia, mi dispiace ripetermi ma è così. Dov’è la Regione Sardegna in questo momento perché permette una roba del genere? È grave per le persone che hanno origini sarde, ma anche per il turismo , come si può pensare che la nostra terra senza il turismo possa sopravvivere. Poi, per carità, magari parlate di alberghi e ristoranti pieni ma se si desse a tutti la possibilità di scendere sarebbe più corretto. Sperando che questo mio sfogo venga accolto e che arrivi a chi di dovere per dare velocemente un cambio di marcia”.


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