Prezzi choc a Cagliari, portafogli svuotati per cibo e bollette: anche curarsi è un lusso

Rialzi, in più di un caso a doppia cifra, rispetto al 2021. Per mangiare, utilizzare acqua luce e benzina ed essere curati, nonostante la mini frenata dell’inflazione, va via un capitale: tutti i dati


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A Cagliari, nel pieno dell’estate 2022, i prezzi sono ancora da infarto. Per mangiare, pagare le bollette e curarsi i cagliaritani sono costretti a fare i salti mortali. Il lieve stop dell’inflazione negli ultimi trenta giorni, da +0,9 a +0,4 per cento, è l’unica buona notizia. Ma non basta ed è totalmente insufficiente, paragonando luglio 2022 a luglio 2021. Gli stipendi non sono aumentati, i costi invece sì. Partendo dal cibo: +10,1% per fare la spesa, in aumento rispetto al più 9,1 di giugno. Gli aumenti maggiori sul pane e gli oli, più 2,1%, latte, rialzo sensibile anche per il latte, i formaggi e le uova, i pesci e lo zucchero, il miele, il cioccolato e i dolciumi. Per non svuotare il portafoglio il consiglio è uno: mangiare frutta, l’unico cibo che segna  una diminuzione del costo, -7,1%. Segni più anche per le birre, il prezzo è aumentato di oltre il due per cento, vestiti e scarpe costano lo 0,4% in meno e la botta peggiore arriva dalle bollette: il calo dello 0,3% rispetto a giugno 2022 non basta a far respirare i cagliaritani: rispetto a dodici mesi fa pagano, infatti, il 26,6% in più: acqua, elettricità e combustibili arrivano a essere più cari anche di un quarto rispetto al 2021.

E a Cagliari costa di più anche curarsi: i servizi sanitari e le spese per la salute sono più cari, in un anno, dell’1,8%. Un salasso, visto che le cure non sono l’unica voce in aumento. Gli aumenti maggiori riguardano i servizi ospedalieri, cresciuti del due per cento, e l’acquisto di attrezzature e apparecchi terapeutici, più uno per cento. Tirando le somme, anche se l’inflazione non ha più galoppato follemente nell’ultimo mese, la vita nel capoluogo sardo è nettamente più cara rispetto a dodici mesi fa. Altri esempi? I trasporti: spostarsi in aereo costa il 25,3 per cento in più, chi utilizza la nave deve invece pagare il 13,6% in più.