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“Per il 2016 le agende sono al completo, stiamo prenotando per il 2017. Primo posto utile 22 febbraio: le va bene?”. È quanto si è sentita dire alcuni giorni fa una 46enne di Cagliari, Stefania, mentre prenotava telefonicamente una mammografia all’ospedale Businco di via Jenner. “L’operatrice – racconta Stefania – mi ha detto di provare a richiamare ogni tanto perché magari si libera qualche posto prima di quella data: speriamo”.
Tempi lumaca. “Non è una visita urgente – spiega Stefania – Si tratta di prevenzione visto che ho 46 anni e alcuni casi di tumore al seno in famiglia: mia mamma e una zia paterna sono state operate in passato. Insomma, dovrei farla ogni anno, ma se i tempi sono questi dubito che potrò organizzarmi”. Ricorrere a una vita specialistica privata? “Ci ho pensato – dice Stefania – ma non ho idea di quanto possa costarmi. E poi all’Oncologico mi sono sempre trovata bene: dopo l’esame so di poter contare sulla visita di un medico competente”. Un altro caso, l’ennesimo, che evidenzia i tempi d’attesa infiniti nella sanità pubblica a Cagliari, così come nell’isola e in tutta Italia. E poi c’è chi, malato di sclerosi multipla, deve attendere tre o quattro mesi per una risonanza magnetica necessaria per monitorare la patologia che, come si sa, è degenerativa.