Ppr di Cappellacci, gli ecologisti fanno ricorso: sos a Napolitano

Parte la controffensiva del Gruppo di Intervento Giuridico


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Piano paesaggistico regionale, gli ambientalisti si rivolgono a Napolitano contro le delibere adottate da Cappellacci a due giorni dalle elezioni. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico presenta il ricorso straordinario annunciato nei giorni scorsi. L’istanza contro i provvedimenti adottati dalla Giunta Cappellacci è in corso di notifica, e nel sottolineare la risposta positiva del neo presidente Francesco Pigliaru alla richiesta di revoca delle delibere, l’associazione sottolinea la necessità di agire in tempi stretti. E denuncia : “lemodifiche della Giunta Cappellacci sono un autentico stravolgimento illegittimo perché in violazione del Codice del paesaggio”.

“Ci sono tempi tecnici necessari per la proclamazione dei risultati elettorali – si legge nella nota a frma di Stefano Deliperi, di Gruppo d’Intervento Giuridico –  la convocazione del Consiglio regionale, l’insediamento della nuova Giunta regionale prima dell’auspicata adozione dei provvedimenti di revoca delle delibere illegittime di stravolgimento del P.P.R. Nel mentre quei provvedimenti, nefasti per l’ambiente i valori culturali del territorio, si consoliderebbero, considerando che – anche ad avviso dell’Avvocatura dello Stato oltre che con più modestia nostro – i primi effetti negativi sono già sorti con l’adozione dell’ottobre 2013 (contrariamente a quanto pensano altre associazioni ambientaliste). Preferiamo, quindi, impugnare comunque in via cautelare i provvedimenti regionali illegittimi che hanno stravolto il P.P.R. perché sono necessari atti a fatti concreti per salvaguardare questa nostra Terra”.

Tra le contestazioni vengono sottolineate quelle riguardanti “i fiumi e i torrenti ritenuti ‘irrilevanti’ non  inclusi, con le relative sponde, fra i beni paesaggistici. Negli ambiti di paesaggio, in qualunque articolazione del territorio disciplinata dal Ppr sono ammessi interventi edilizi e ristrutturazioni con aumenti di volumetrie fino al 15 per cento. Gli accordi Regione-Comune possono prevedere anche nelle aree tutelate per legge, nei beni paesaggistici, nuove strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf”. Gli ecologisti contestano poi che in via transitoria, fino all’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al piano, siano “realizzabili gli interventi edilizi di quel piano per l’edilizia parzialmente a giudizio davanti alla Corte costituzionale, come la legge sul golf e quella per la “svendita” dei demani civici e che, sempre in via transitoria, si applichino “gli strumenti urbanistici attuativi in base ad accordi Regione-Comune” per cui “possono essere resuscitati i progetti edilizi ‘zombie’ nei Comuni dotati di Puc approvati in base ai vecchi e illegittimi piani territoriali paesistici, si possono edificare strutture residenziali in area agricola, possono esserci interventi di ristrutturazione e completamento degli insediamenti edilizi e ampliamenti volumetrici fino al 25 per cento delle strutture ricettive anche nella fascia costiera dei trecento metri dalla battigia”.

“Di fatto – conclude la nota degli ecologisti – un vero e proprio far west nella parte più pregiata del territorio sardo. L’operazione spregiudicata e demagogica, effettuata a fini elettoralistici sotto le elezioni regionali, sarà giudicata sul piano giuridico. Siamo in uno Stato di diritto, per fortuna”.


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