Poste, viale Trieste:”Terra di nessuno, tra profilattici e roba usata”

La vergognosa situazione di degrado dinnanzi alla filiale Poste Italiane di “Cagliari 5”, dove si trova di tutto: profilattici, sporcizia con tanto di feci e urina, roba usata e rifiuti di ogni genere. Guardate il VIDEO


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L’ingresso riservato ai correntisti e a coloro i quali devono pagare bollette ed effettuare normali operazioni postali, non è un gran biglietto da visita, ma ciò che si prospetta sul retrostante piazzale delle Poste di viale Trieste, (filiale “Cagliari 5”), è molto peggio, una vera e propria terra di nessuno. Un tappeto di escrementi, fazzolettini usati, profilattici e tanta sporcizia accumulata chissà da quanto tempo: non fa differenza poi, se proprio nelle vicinanze dell’ingresso laterale, c’è un bazar di indumenti usati e scarpe da uomo e donna. Insomma, chiunque, (soprattutto nelle ore serali e notturne), fa quel che vuole: clienti e prostitute di colore s’appartano sul retro degli uffici, lasciando un letamaio indescrivibile e vergognoso.

VESPASIANI E PRESERVATIVI. Il tanfo irrespirabile di urina e feci è comprensibile, tra aria malsana e igiene da terzo mondo, sebbene l’azienda Poste Italiane sia in parte intervenuta chiudendo con grate ed inferriate i sottoscala, anch’essi usati come latrine all’aperto e come luogo per incontri sessuali clandestini per pochi euro. L’indomani la scena è sempre la stessa, da troppo tempo, senza che nessuno possa porvi rimedio. Le guardie giurate in servizio di ronda notturna, svolgono la sola attività di prevenzione contro eventuali furti all’interno dell’edificio, tutto il resto è a libero arbitrio di chi usufruisce di quegli angoli semi-nascosti per il sesso con le donne di colore. E sempre più spesso, anche e soprattutto nei pressi degli adiacenti uffici del Ctm, l’andirivieni delle prostitute (alcune giovanissime) è allarmante, incontrastato dalle stesse Istituzioni e forze dell’ordine, in barba a quanto comunemente richiesto da cittadini e aziende che operano in quella zona, infastiditi da questa continua situazione da terzo mondo. Altro che Città metropolitana!

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