Polveriera sanità, i cittadini del Sulcis in rivolta assediano Villa Devoto

Sindaci, sindacalisti e tanti cittadini comuni compatti contro la chiusura dei pronto soccorso e il depotenziamento dei presidi ospedalieri nel sud ovest della Sardegna. Ma i disagi e il malcontento accomunano ormai tutta l’isola


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In rivolta contro il depotenziamento della sanità pubblica nel Sulcis. Il malcontento cresciuto in modo esponenziale nelle ultime settimane ha alimentato la marcia su Cagliari con tappa finale Villa Devoto, dove circa 200 manifestanti stanno facendo esplodere la polveriera dell’eterno malcontento davanti a Villa Devoto. In presidio davanti ai cancelli della sede del presidente della Regione, armati di striscioni (“La sanità non si tocca”) e urlando “Fuori, fuori” nel tentativo di far uscire dal palazzo Solinas e l’assessore Nieddu, i manifestanti arrivati da Fluminimaggiore, Buggerru e Iglesias non andranno via fino a che non avranno risposte, anche sulla richiesta di convocazione di un consiglio regionale straordinario.

Il malcontento è esploso dopo la chiusura del pronto soccorso del Cto di Iglesias e le criticità di quello di Carbonia, evidenziate anche da una protesta dei volontari del soccorso, alcuni presenti anche a Cagliari. “Questa non è una battaglia di destra o di sinistra, questa è una battaglia per la salute. Quante volte ognuno di noi è stato costretto a rivolgersi ai Pronto soccorso? Oggi questo diritto è in discussione”. Molte le bandiere di Cgil, Cisl e Uil, e secondo l’Usb questa situazione è generalizzata e coinvolge nel disagio  l’intera Sardegna. “Non distruggete il poco rimasto – questo il testo di un cartello mostrato davanti a Villa Devoto – per i cittadini è un diritto curarsi”.


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