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Esplode la polemica all’ospedale Brotzu. “La Medicina d’urgenza è diventata una polveriera pronta ad esplodere. Pazienti ricoverati dappertutto anche nei corridoi e in ambienti inidonei”. Questa la denuncia del sindacato Usb, attraverso il segretario regionale Gianfranco Angioni: “In questa drammaticità la politica ascolti il grido di disperazione degli operatori. I medici, gli infermieri, gli Oss e tutto il personale dei diversi ruoli professionali, non possono essere le vittime sacrificali di un sistema completamente allo sbando. Mentre si annuncia in pompa magna l’apertura del Pronto soccorso del SS.Trinità, l’ARNAS Brotzu, con i suoi due Presidi Ospedalieri, S. Michele e Businco, continuano ad andare avanti con dinamiche organizzative drammatiche. In questo contesto di piena emergenza come non far presente l’enorme sforzo e sacrificio degli operatori del Pronto Soccorso che continuano incessantemente a far fronte a un bacino di utenza elevatissimo anche con patologie tempo dipendenti come infarti, ictus, traumi maggiori, ecc. Personale allo stremo e a numeri ridotti anche per l’imminente predisposizione delle ferie estive, che a richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori devono vedersene assegnare 15 giorni escludendo i riposi. Purtroppo riuscire a chiudere i turni è diventato molto complicato”.
Ma l’elenco delle carenze e delle problematiche, in una sanità sarda sempre più disperata non finiscono qui, secondo Angioni della Usb: “Inoltre, le enormi criticità organizzative, vengono acuite dall’assegnazione da parte della regione dei sessanta posti letto per i pazienti positivi al COVID-19, di questi, oltre trenta posti sono stati predisposti senza nessuna condivisione presso la Medicina Generale, reparto completamente inadeguato sia sugli aspetti logistici che su quelli strutturali e strumentali. Va giù duro Angioni, oltre il danno anche la beffa, considerato che il reparto di medicina Generale non e’ riconosciuto come reparto di malattie infettive, agli infermieri agli Oss e agli operatori tecnici non vengono assegnate le indennità economiche per il rischio infettivo. Come se non bastasse al personale infermieristico nella matrice dei turni continuano ad essere assegnate in dispregio della norma due notti di lavoro consecutive. Le politiche portate avanti sul riordino Sanitario hanno messo a nudo scelte scellerate che continuano a destabilizzare l’intero sistema produttivo e organizzativo con evidenti ripercussioni negative verso gli operatori e i pazienti. Sono oramai annose le problematiche economiche, come il mancato pagamento delle fasce, della produttività e dei festivi infrasettimanali. Da parte dell’USB SANITÀ unitamente al nostro Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, senza tentennamenti a difesa della salute pubblica al fine di restituire dignità e cure, continuerà a lottare senza sosta anche denunciando e presentando esposti alle diverse autorità competenti”, conclude Gianfranco Angioni.