Polizia, traffico di droga dall’Olanda: cinque arresti – VIDEO

Cinque persone arrestate nel cagliaritano, droga e denaro sequestrato. E’ il bilancio di un’operazione degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari. Guardate il VIDEO


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Una vera e propria organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti che aveva come base l’ambito familiare, con accurate e precise disposizioni impartite anche dal carcere, con repentini viaggi, spostamenti, spedizioni di pacchi da e per l’Olanda, biglietti cifrati con dati e dettagli che partivano dalla cella della casa circondariale. Un business che aveva come base operativa Pirri, sul quale gli agenti della Sezione Narcotici della Squadra Mobile della Questura cagliaritana indagavano da tempo, con intercettazioni, pedinamenti, per scoprire e arrestare i singoli componenti della banda, che alla fine è stata stroncata. Cinque le persone coinvolte nel traffico e nell’attività illecita, per le quali il Gip ha firmato le ordinanze di custodia cautelare su indicazione del pm, Rossana Allieri: si tratta di Giampaolo Cocco, cagliaritano di 53 (già detenuto a Uta), del figlio Matteo, 22enne, Gianluca Sanna, 45 anni di Quartu e Teodora Manovella, 46enne di Quartu. L’obbligo di dimora invece è scattato nei confronti di Carola Sarritzu, 38 anni, quartese, residente ad Assemini.

I DETTAGLI. Questa mattina nella sala stampa della Questura, il dirigente della Mobile, Alfredo Fabbrocini, ha illustrato i dettagli dell’intera operazione antidroga, seguita da tempo dagli stessi investigatori della quinta sezione di via Tuveri: una vera e propria banda, la cui attività è stata stroncata grazie ad una minuziosa indagine in penombra che ha interessato anche un preoccupante legame saldato in carcere. Le misure cautelari eseguite fanno soprattutto riferimento al sequestro di droga avvenuto lo scorso agosto del 2015, di circa un chilo di eroina arrivata in città dall’Olanda, all’interno di un pacco postale spedito da Gianluca Sanna e Matteo Cocco, (pregiudicati per reati specifici di spaccio), destinato a Carola Sarritzu, insospettabile e incensurata. E poi c’è anche da considerare il rinvenimento di circa 620mila euro, (a gennaio di quest’anno, denaro sepolto nel giardino della villa a Pirri), dove abitava la famiglia Cocco, considerato come un vero e proprio tesoretto, sicuro provento dell’attività di spaccio nell’hinterland cagliaritano. Un’attività di spessore, resa possibile anche grazie alla collaborazione di Giampaolo Cocco, che dall’interno dell’istituto penitenziario, impartiva telefonicamente precise indicazioni alla gang circa l’acquisizione e lo smistamento dello stesso stupefacente.

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