Organici ridotti all’osso, un apparato delle forze dell’ordine debilitato, i giubbotti antiproiettile sono scaduti, i caschi sono marci, la formazione insufficiente, le armi sono obsolete, le strutture sporche. Sono soltanto alcuni tasselli che, secondo il sindacato autonomo di polizia, denotano una situazione vergognosa: «Tra sbarchi settimanali e violente rapine, non si parla più di Sardegna per questioni di turismo ma solo per fatti di cronaca. Anche oggi per puro caso – sottolinea Luca Agati, segretario Sap – non piangiamo vittime. Diciamo basta e lunedì ribadiremo con forza al Capo della Polizia, Prefetto Gabrielli, la necessità di rivedere gli organici e dotare i poliziotti di strumentazioni idonee a contrastare una criminalità sempre più feroce e spregiudicata che può contare su nuove leve, su giovani delinquenti pronti a tutto. Noi invece siamo sempre meno e sempre più vecchi, con mezzi e strumenti non all’altezza. Basti pensare ai giubbotti antiproiettile sulle nostre auto, capaci di proteggere solo colpi di pistola e non di kalashnikov. Se oggi avessero colpito uno dei nostri colleghi saremmo qui a scrivere messaggi di cordoglio. Non si può andare avanti così – conclude Agati – qualcuno deve capire che non possiamo essere carne da macello, soldati posti in prima linea senza copertura a combattere una guerra dal risultato scontato».