Poggio dei Pini “svende” l’antenna alla Vodafone: esplode la polemica

La denuncia di Franco Magi: la cooperativa Poggio dei Pini “rinuncia” a mezzo milione di euro e svende alla Vodafone la storica antenna del centro residenziale


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di Franco Magi

Prima di scrivere queste poche righe, ho verificato personalmente l’esattezza delle informazioni che mi sono state fornite, tale è l’assurdità e l’irragionevolezza della scelta effettuata, su proposta del presidente Sandro Anedda, dal Consiglio di amministrazione della Cooperativa, e purtroppo ho dovuto constatare che quanto riferitomi era perfettamente corrispondente alla realtà documentale dei fatti. La nostra Cooperativa ha da tempo affittato alla Vodafone un’area per l’installazione di una stazione radio base per telefonia mobile, localizzata presso la vedetta antincendio (sopra l’osservatorio astronomico). Per l’affitto di tale superficie, di circa 100 mq, la società Vodafone corrisponde annualmente alla Cooperativa 20.000 euro. Per motivi a me completamente ignoti, la Vodafone ha chiesto di poter estendere il diritto di superficie su tale porzione di terreno per ulteriori 30 anni (trentennale).

In disparte il fatto che con il referendum del 2001 i soci della Cooperativa si erano espressi in misura preponderante contro l’installazione di ulteriori antenne per la diffusione radio-televisiva e telefonica (79,9% contro il 19,2%), ciò che sconcerta è l’importo del corrispettivo del diritto di superficie e di servitù, stabilito in soli 100.000 euro! E’ inverosimile – e contrario a qualunque logica di buon governo – rinunciare ad un contratto da 20.000 euro annui per poi accettarne soli 100.000 euro per la durata di 30 anni. Ed invero, un mero calcolo aritmetico porterebbe rapidamente alla conclusione che 20.000/annui per trenta anni corrispondono a 600.000 euro. Davvero non si comprende per quale motivo il presidente della Cooperativa rinunci a 500.000 euro di futuri incassi per averne subito soli 100.000! E’ davvero preoccupante che si svendano i diritti di superficie oggi, ipotecando così il futuro della Cooperativa nei prossimi trenta anni.

Non è certo meritorio un bilancio societario 2016 chiuso con un utile, se esso è stato determinato da aumenti ingiustificati (come nel caso dell’acqua) ovvero da svendite del patrimonio sociale. Peraltro, il tentativo di giustificazione addotto per legittimare la firma del contratto trentennale con la Vodafone è addirittura risibile. E’ stato infatti sostenuto che si rischia che la Vodafone non rinnovi il contratto, e che quindi è meglio “prenderne” 100.000 subito. Duole a questo proposito ricordare preliminarmente che l’area in cima al Monte Pauliara è strategica ed insostituibile (domina tutta Poggio dei Pini), in secondo luogo – considerata la complessità delle procedure autorizzative in materia – molto difficilmente la Vodafone rinuncerebbe alla predetta area. Ed ancora, il presidente Anedda è smentito per tabulas dalla stessa mail della Vodafone, datata 20 Ottobre 2016, nella quale si chiedeva “un cortese riscontro, possibilmente entro una settimana” per stipulare il contratto dal Notaio. Da tale ultima comunicazione si evince come la Vodafone, nota ONLUS, “non sarebbe interessata” all’area! Sarei però davvero curioso di sapere se il presidente Anedda, qualora fosse proprietario di un immobile concesso in affitto per 20.000 euro all’anno, rinuncerebbe a tale corrispettivo per accettare che il medesimo immobile sia locato per i prossimi 30 anni alla cifra di 100.000 euro (corrispondenti a 3.333 euro annui, in luogo dei 20.000 euro).

In caso affermativo, sarebbe utile che comunicasse a tutti gli abitanti di Poggio la disponibilità di tale immobile, garantendo però – considerata la verosimile partecipazione plebiscitaria – una procedura di sorteggio per l’identificazione del fortunato da farsi a cura della Direzione generale dei Monopoli, che gestisce anche i servizi per il lotto e le lotterie. In caso contrario, se non ritenga di dover rinunciare “spontaneamente” alla accettazione di soli 100.000 anni per una locazione trentennale, proponendo alla Vodafone il corretto importo di 600.000 euro. Mi auguro vivamente che i soci e gli abitanti della Cooperativa impediscano questa scelta economicamente scellerata, che cagionerebbe sicuramente un grave pregiudizio economico alle casse della società.

 


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