Poetto, quasi pronto il nuovo Pul:nasce il progetto dei nuovi chioschi

Dialogo aperto tra il Comune , i gestori e le associazioni per disegnare un’intesa sul futuro del litorale


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 Pul al traguardo: il comune convoca i sindacati balneari per approvare le modifiche. Proroga delle concessioni demaniali al 2020 senza condizioni, la conferma che i chioschi siano localizzati sul demanio marittimo e la garanzia che venga evitato  lo smontaggio dei manufatti, previsto il prossimo 31 dicembre 2013, vista la traslazione e rimontaggio degli stessi prevista nella sottozona GHL. Sono queste, in sintesi, le richieste inviate da Alberto Bertolotti , del sindacato balneari SIB/Confcommercio e da Gianluigi Molinari della FIBA/Confesercenti al sindaco Massimo Zedda e all’Assessorato all’ambiente e Urbanistica e Servizio Pianificazione Territoriale, dopo l’incontro convovato dal settore urbanistica ed edilizia privata del comune lo scorso  17 settembre, nel corso del quale è stato chiesto un parere ai rappresentanti della categoria sulle nuove modifiche previste nel Pul e sul posizionamento delle strutture.”Abbiamo apprezzato molto il cambio di rotta del comune – dice Gianluigi Molinari, presidente regionale del FIBA – e prendiamo atto della volontà dichiarata dall’Amministrazione di ottemperare alla proroga al 2020 delle concessioni attualmente vigenti tenendo in considerazione l’attuale posizionamento e l’attuale consistenza. Tuttavia non possiamo esprimere ancora un parere ufficiale in quanto non abbiamo ricevuto e  potuto consultare alcuna documentazione”. 

Il comune cerca di rispettare le scadenze, apre ai gestori dei chioschi del Poetto e si confronta con le associazioni sindacali di categoria dei balneari. All’orizzonte c’è l’adozione del Pul che metterà in gioco il destino del litorale cagliaritano, dei titolari dei venti baretti e l’organizzazione del lungomare. “Abbiamo recepito la filosofia dell’assessore e dai dirigenti del settore nella redazione del nuovo PUL – spiega Molinari – e ci siamo impegnati, attraverso una serie di indicazioni riportate in  un documento inviato al sindaco, a  chiedere che il Piano sia redatto sulla base di considerazioni relative alla sostenibilità economica delle imprese esercitate in concessione demaniale marittima e sia individuato un programma di azioni specifiche di sostegno e integrazione delle attività produttive e a quelle collegate al turismo”. I sindacati hanno apprezzato le intenzioni espresse dall’assessore all’urbanistica Paolo Frau e dell’Ing. Farci,  dirigente responsabile del settore, e hanno chiesto garanzie e la tutela per gli operatori. Il Piano di utilizzo del litorale potrebbe arrivare in aula entro fine ottobre. Il consiglio comunale dovrà esprimersi e votare la sua adozione.  In attesa che prosegua l’iter burocratico per l’approvazione del documento da parte della Regione. “ Abbiamo fatto tesoro degli errori del recente passato – spiega Alberto Bertolotti , del SIB –   è importante che non si imponga una tipologia architettonica di semplici, impersonali cubetti di legno, tutti ugualmente brutti, e si possa usufruire, senza un ulteriore aggravio di spesa, degli elaborati  commissionati nel 2010 dalla Regione che aveva bandito un concorso sul tema “Architetture per i litorali” nel quale erano stati realizzati degli ottimi lavori”.

Qualcosa si muove, quindi, dopo un’estate disastrosa per i gestori che hanno potuto riprendere la loro attività e rimontare i chioschi solo a fine luglio e nei primi giorni di agosto dopo le traversie giudiziarie sfociate con i sigilli apposti dalla Capitaneria di Porto su ordine della magistratura.”Chiediamo che nella localizzazione dei nuovi chioschi bar – prosegue Bertolotti – prevista dalla variante VAS e PUC, siano tenute in debita considerazione la complessità, i tempi ed i costi di traslazione (demolizione e ricostruzione) anche minima di alcune strutture concepite ed edificate secondo progettualità più complesse rispetto ai semplici “chioschi”. Non è ancora chiaro se le aree siano localizzate nel demanio marittimo oppure in quello comunale, considerato che in questa seconda ipotesi non si tratterebbe più di concessioni demaniali sottoposte a proroga. Dopo aver  esaminato gli elaborati grafici, non siamo in grado di fornire alcuna osservazione e un parere ufficiale a causa della inadeguatezza della scala di rappresentazione (1:4000) insufficiente per qualsiasi esame tecnico approfondito; in definitiva, sia dal contenuto della delibera, sia dall’unico allegato in scala 1:4000 non si evince la strategia e il fine delle seguenti modifiche e pertanto non si può esprimere alcuna osservazione a riguardo”.

 


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