Poetto, no del Comune ad artisti e hobbysti: la rivolta dei chioschi

La tanto reclamizzata passeggiata del Poetto negata dal Comune agli eventi culturali e agli spettacoli, protestano gli operatori dei chioschi. Il karaokista Salvatore Garau: “La zona del Poetto è stata esclusa, eccezion fatta per Marina Piccola che, a dire degli amministratori locali, è competenza dell’autorità portuale. Marina Piccola però è piena di bancarelle di cittadini extracomunitari. Non è giusto”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Non solo passeggiate, corse e ciclisti sui nuovi tracciati studiati e adottati dal Comune, ma i gestori dei chioschi chiedono di poter utilizzare la passeggiata del lungomare per organizzare rassegne culturali, esposizioni di hobbisti, bancarelle, esibizioni di artisti di strada ed altre attrazione che darebbero un valore aggiunto a quella che rischia di diventare una cattedrale nel deserto: “Il lungomare Poetto, costato milioni di euro – esordisce Salvatore Garau, karaokista, organizzatore di eventi e spettacoli musicali – è sfruttato al pari di un sopramobile, bello solo da vedere, ma inutilizzabile per scopi produttivi. Il Comune di Cagliari prosegue Garau –  ha istituito dei bandi per la sviluppo di attività ed eventi culturali, come la pedonalizzazione nel Corso Vittorio con gli espositori hobbisti e ha individuato nuove aree per questo scopo come la zona del Terrapieno, del Bastione e altre zone. La zona del Poetto è stata esclusa, eccezion fatta per Marina Piccola che, a dire degli amministratori locali, è competenza dell’autorità portuale. Marina Piccola però è piena di bancarelle di cittadini extracomunitari”.

INIZIATIVE E SPETTACOLI. Lo sfogo di Salvatore Garau e dei concessionari dei chioschi prosegue: “Stando a quanto affermato dall’ingegnere Pierpaolo Piastra – evidenzia sempre l’organizzatore di spettacoli musicali – il collaudo della Passeggiata non è stato ancora effettuato, ma questo non sarebbe un impedimento allo svolgersi di attività. Secondo invece quanto affermato da Maria Giovanna Curreli eventi o rassegne organizzate  nella “ passeggiata “ del lungomare impedirebbero la libera fruizione dei pedoni, dei ciclisti e dei corridori, e questo rende inammissibile l’approvazione di qualsiasi autorizzazione . Oltretutto le richieste di autorizzazione verranno sistematicamente bocciate perché anche solo approvarne una costituirebbe un precedente. Hanno così creato un muro – dice Garau – un fronte comune contro ogni iniziativa che riguardi il lungomare del Poetto. Le uniche “concessioni “ che son state approvate dal Comune sono state in occasione del G7  e per l’installazione di un set cinematografico per delle riprese di un film. Facendo questo l’Assessorato alle attività produttive sta palesemente venendo meno allo scopo per cui è stato creato.. anziché incentivare tutto ciò che può produrre fa l’esatto contrario impedendo di fatto ai gestori dei chioschi di creare delle attrazioni che porterebbero vita e animazione e attirando tantissime persone”.

L’AMAREZZA. “Ancora una volta i gestori dei chioschi si vedono discriminati e si chiedono  perché pedonalizzazione del Corso Vittorio, pedonalizzazione di Via Roma, eventi e rassegne in tante zone della Città ma a al Poetto non si fa nulla?  Il Comune ha speso milioni di euro solo per abbellire il lungomare e far correre i ciclisti e podisti? Sono le domande che si sono posti per l’appunto i gestori: “Loro si sentono abbandonati da un’amministrazione che non ha mai capito le loro vere problematiche e pur di far fronte ai costi di gestione investono a spese loro in animazione con balli, musica live e karaoke, ma solo all’interno dei loro chioschi.   E’ chiaro che solo questo non basta, e cosi si vede un Lungomare deserto, senza attrazioni, senza novità, senza richiami. Il punto è che i gestori dei Chioschi dopo anni di “ smonta e rimonta” hanno cosi tanti debiti che tre mesi di lavoro non bastano per far fronte ai forti costi che hanno sostenuto. Se non si interviene nel creare attrazioni che richiamano i cagliaritani e i turisti  si rischia di farli fallire. Si può sicuramente trovare un punto d’incontro per far si che il Poetto non diventi una cattedrale nel deserto, un posto inutilizzato, ma deve essere un punto di forza nell’economia della Città. Adesso più di prima ci sono i presupposti per far si che questo accada. Ci vuole solo la  buona volontà  degli amministratori”

 


In questo articolo: