Pirri e Monserrato unite per festeggiare la Liberazione: “Hanno sventolato solo le bandiere italiane”

Il racconto di una giornata speciale del presidente dell’associazione nazionale combattenti e reduci di Pirri, Daniele Vacca: “È una festa di tutti gli italiani, è stato bellissimo ascoltare la testimonianza del combattente monserratino Claudio Perra


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Cari amici, care amiche, questa mattina una delegazione della sez. di Pirri dell’ANCR, formata dal sottoscritto, da Elisabetta Tinti e da Antonella Argiolas (di Pirri, ma residente a Monserrato), abbiamo partecipato alla manifestazione, organizzata dalla sezione ANCR – Sezione di Monserrato, per i festeggiamenti della Liberazione 25 aprile 1945- 25 aprile 2019. Una manifestazione bellissima, sobria e… senza bandiere, eccettuato ovviamente la bandiera italiana, perché la Festa della Liberazione è una festa di tutti gli italiani, senza distinzione. Sono onorato di aver sentito ancora una volta le parole del combattente monserratino Claudio Perra, quasi 96 anni, un carabiniere a cavallo che per pura fortuna, ma anche per il suo grande coraggio, scampò alle fosse ardeatine; sono onorato di aver partecipato con la sezione di Monserrato, con la presenza dell’amico Gianfranco Vacca e, di essere stato fianco a fianco, lui in alta uniforme dei Vigili Urbani, con l’amico e socio della sezione di Pirri e della nostra Associazione Culturale Pirri: antiche storie del mio paese, Giorgio Lorrai”.

 

“Sono onorato di aver sentito il silenzio in onore di tante migliaia di connazionali, corregionali e compaesani deceduti nel secondo conflitto bellico e di aver sentito in piedi, nonostante un grande dolore alla schiena, quell’inno nazionale che è il vero inno della nostra libertà e della nostra democrazia. Pirri e Monserrato unite, ancora una volta, in una giornata memorabile della nostra storia, in ricordo della Liberazione e un po’ di quel partigiano, un uomo integerrimo e giusto che fu il cavaliere Pinuccio Tinti, monserratino di nascita, pirrese d’adozione; colui che vide in me, non so come gli fu possibile, non conoscendomi bene (conosceva solo mio padre), la persona che avrebbe potuto proseguire il suo lavoro, ed è ciò che, con l’aiuto di uno sparuto manipolo di pirresi, per dirla in gergo militare, sto cercando di fare, grazie anche agli input e ai suggerimenti del nostro commissario regionale, nonchè vice presidente nazionale dell’ANCR il col. R.O. PAsquale Zucca”.