La ‘specialità’ della Sardegna è stata l’oggetto dell’intervento del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, questo pomeriggio in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali di Camera e Senato. All’indagine conoscitiva sulle questioni connesse al regionalismo ad autonomia differenziata avviata dalla Commissione, il Presidente Pigliaru ha portato un contributo di approfondimento sulla situazione Sardegna e sulle ragioni della specialità, illustrando l’importanza della gestione diretta di politiche specifiche da parte della Regione, così come le criticità di un eccessivo centralismo.
“Già la storica autonomia regionale è percepita dai cittadini sardi come una maglia troppo stretta”, ha detto Francesco Pigliaru in apertura di relazione, citando un recente sondaggio dell’Università di Cagliari, presentato anche ad Edimburgo, secondo cui 9 sardi su 10 vorrebbero un governo locale con più poteri. “Alcuni si limitano a volere solo una piena sovranità fiscale”, ha sottolineato. “Altri, addirittura un 40%, auspicano l’indipendenza. È comunque ormai un patrimonio comune la richiesta di maggiore autogoverno dell’Isola, con la potestà di disciplinare in materie fondamentali per la comunità sarda: non diritto a un privilegio, ma consapevolezza che la Regione può gestirle con livelli adeguati di autonomia, in un rapporto di leale collaborazione con lo Stato, al riparo dai gravi rischi che deriverebbero da decisioni prese unilateralmente.” Il Presidente Pigliaru ha poi citato le eccellenze delle Regioni, che rischierebbero un inaccettabile appiattimento se venisse attuato un eccessivo centralismo da parte dello Stato, ricordando poi l’iter della vertenza entrate e sottolineando che “ad oltre quattro anni dall’entrata a regime del nuovo sistema, i problemi di carattere finanziario lamentati dalla Regione non sono stati ancora risolti, né sul fronte delle entrate né su quello delle spese.” A ciò si lega la forte preoccupazione espressa dal Presidente per la questione del patto di stabilità, che stringe la gestione delle risorse regionali. “Ancora oggi – ha detto Francesco Pigliaru concludendo la sua esposizione – l’entità degli spazi finanziari riconosciuti alla Sardegna risulta irragionevolmente parametrata ai livelli di spesa assegnati alla Regione prima della revisione dell’art. 8 dello Statuto”.