Piazza Matteotti, situazione critica: 10 senzatetto dormono in strada

Si tratta di rifugiati in possesso del permesso di soggiorno che non hanno voluto lasciare la città


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Si aggrava la drammatica situazione dei rifugiati senzatetto che hanno ricevuto i permessi di soggiorno e

hanno deciso di non abbandonare Cagliari. La protesta notturna ha il fine di ottenere maggiore visibilità da parte della popolazione cittadina e delle istituzioni. A dare l’allarme è il Presidio Piazzale Trento: “Una decina di rifugiati (titolari di protezione internazionale), come ormai avviene in maniera costante dal 31 dicembre 2013, al momento della effettiva ricezione dei permessi di soggiorno elettronici, è invitata ad abbandonare l’albergo nel quale era ospitata. Questo sistema, denunciato dal Presidio da oltre due settimane, e dalla conferenza stampa del 4 Gennaio, continua a funzionare e ormai 25 persone hanno deciso di non partire per un’altra città e di restare in Sardegna.

Ieri sono stati consegnati alcuni documenti e conseguentemente, i “nuovi” rifugiati si sono ritrovati
senza fissa dimora: una decina di loro ha scelto di dormire all’aperto in piazza Matteotti nonostante il
Presidio si sia fatto carico di affittare (con il contributo della CSS e delle associazioni “Corno
d’Africa” e “Consumatori Sardegna)  un riparo dignitoso.
La decisione è stata presa dai ragazzi durante un momento di discussione nel quale è prevalsa
l’intenzione di dormire all’aperto nella speranza di ottenere maggiore visibilità dalla popolazione e
dalle istituzioni.
Nel mentre prosegue il dialogo con le istituzioni: numerosi contatti e diverse discussioni si sono svolti
già dalla fine di Dicembre. Nel mentre i primi rifugiati iniziano ad addentrarsi nelle pratiche
amministrative necessarie per poter lavorare regolarmente in un prossimo futuro.
L’iscrizione al servizio sanitario nazionale, obbligatoria anche per i rifugiati, è una delle tante
procedure, semplici per i cittadini e i parlanti in lingua italiana, ma complesse per chi non ha mai
avuto a che fare con la pubblica amministrazione italiana. Nei giorni scorsi, 12 rifugiati si sono iscritti”.