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Imbufaliti, esasperati, quasi rassegnati. A tener testa sull’argomento del giorno, è sempre lo stesso dilemma: in molti si chiedono se per Natale il quartiere rimarrà ancora ingabbiato con operai e ruspe al lavoro oppure accadrà quello che tutti si aspettano, ossia i lavori finiti. Se è pur vero che il cantiere procede giorno dopo giorno e si attende l’ambita riqualificazione del piazzale davanti alla scuola “Riva”, c’è chi invece deve fare i “conti” con gli incassi ridotti all’osso: tra i tanti, attorno alla piazza e in via Sonnino, c’è chi ha avuto la peggio. Alberto Faggioli, gestore del distributore Q8, è disperato.
Alberto Faggioli da 16 anni gestisce il distributore di benzina Q8, davanti alla centralissima Piazza Garibaldi, a Cagliari. A microfoni spenti, forse per la troppa amarezza e la rabbia in corpo, il registratore di cassa è pressoché vuoto. Le auto che transitavano in via Alghero, svoltando a destra per poi ritornare in piazza Garibaldi, non possono più passare: l’area pedonale e il cantiere di fronte alle scuole elementari, sono diventati per lui il acerrimi nemici, motivi dello sconforto e della disperazione. Un tappo vero e proprio, le colonnine del carburante da settimane non “lavorano” più come prima, una doccia fredda: «Hanno fatto come volevano loro, dal Comune – dice profondamente amareggiato, Faggioli – senza interpellarmi, senza dire “ti chiudiamo la strada..cosa ne pensi?….Perchè fanno questo a chi paga le tasse, a chi lavora onestamente? Mi promisero tempo addietro che avrebbero individuato un’area che a loro volta mi avrebbero ceduto dove la Q8 avrebbe poi potuto realizzare un nuovo impianto, per potermi far sopravvivere, ma tutto tace, mentre qui è calata la disperazione, c’è la fame, non è possibile ricevere un trattamento così dal nulla”.
ISOLATO E DISPERATO. Da quasi un anno, la sua rabbia è palese, sguardo e occhi dritti verso il vuoto. Il suo racconto farebbe venire i brividi a chiunque, soprattutto nel vedere l’esatta dinamica delle cose: la via via Bacaredda e la via Sonnino (accanto alla stazione di servizio) continuano ad essere trafficate, ma nessun automobilista entra nell’area di appena 500 metri quadri dove sono installate e ancora funzionanti alcune pompe di super Sp e Diesel. Motivo? E’ impossibile per qualsiasi veicolo, come un’auto ad esempio, uscire dopo aver rifornito, nemmeno fare retromarcia perché si rischierebbe di bloccare il traffico. Alle spalle della zona rifornimento la rete metallica che separa l’area cantiere con gli operai. Ultima mazzata, nemmeno il camion che ogni settimana effettua il trasbordo del carburante all’impianto Q8 può fermarsi, i bocchettoni sono troppo distanti e l’autobotte non può sostare in mezzo alla carreggiata di via Sonnino.
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