Piano paesaggistico sardo, gli ambientalisti: “Palesi illegittimità”

Il Gruppo di Intervento giuridico: “Tutelati soltanto alcuni fiumi e torrenti? Tutto questo contrasta con le leggi”


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Durissimo attacco degli ambientalisti del gruppo di Intervento giuridico al nuovo piano paesaggistico della Regione. “La Giunta Cappellacci – secondo notizie stampa in esclusiva – oggi adotta il nuovo piano paesaggistico.  Già la denominazione fa un po’ sorridere: “piano paesaggistico dei sardi”, come se dovesse stabilire tipologie architettoniche degli occhiali degli abitanti del Campidano o le volumetrie massime ammissibili delle giacche dei galluresi.   Ma siamo in campagna elettorale e (quasi) tutto è permesso.  Il piano paesaggistico riguarda il territorio, da tutelare e gestire correttamente, ed è disciplinato fondamentalmente dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.  Se alcune anticipazioni giornalistiche fossero confermate, infatti, ci ritroveremo davanti a palesi illegittimità. 

Per esempio, l’affermazione “solo fiumi e torrenti di rilievo paesaggistico sono vincolati”, che sarebbe presente nella relazione illustrativa e farebbe supporre un’individuazione da parte della Regione dei fiumi e torrenti da tutelare, si rompe le ossa – giuridicamente – contro l’art. 142, comma 1°, lettera c, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. che tutela “i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”.  Così come l’ipotizzato inserimento automatico delle disposizioni del c.d. piano per l’edilizia  e della legge per il golf (legge regionale n. 19/2011), ambedue sotto giudizio da parte della Corte costituzionale, o le operazioni comunali di disarticolazione dei demani civici in corso in questi mesi, anch’esse riferentesi al contenuto della pianificazione paesaggistica e a giudizio davanti alla Corte costituzionale.  Ma una valutazione sensata e compiuta si potrà fare solo quando disciplina e cartografia saranno disponibili e, naturalmente, saranno poste in essere tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio, dei valori storico-culturali della Sardegna.  Ricordiamo, poi, che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari avrebbe aperto un’indagine penale sulle modalità scelte dalla Giunta Cappellacci per la predisposizione delle modifiche al piano paesaggistico regionale (P.P.R.).   Sarebbe un ulteriore indizio dell’opacità di indirizzi e obiettivi nel campo odierno della pianificazione paesaggistica sarda e della gestione delle coste. 

Infine, che cosa farà il Ministero per i beni e attività culturali, coinvolto necessariamente nella procedura di co-pianificazione e destinatario degli obblighi di conservazione e tutela? Ai tentativi di travolgimento della disciplina di tutela complicheremo la vita in ogni modo, con ogni appiglio legale, con ogni attività di sensibilizzazione, ma chiunque di noi può fare nel suo piccolo qualcosa di utile e importante: chi volesse far sapere che cosa ne pensa al Ministro dei beni e attività culturali Bray, al Presidente Cappellacci e alla Presidente del Consiglio regionale Lombardo può andare al link http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/11/28/rimbocchiamoci-le-maniche-per-difendere-lambiente-e-il-territorio-della-sardegna/”.