Peste suina, 36 maiali abbattuti a Sant’Andrea Frius

L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna comunica che ieri nelle campagne di Sant’Andrea Frius sono stati individuati e poi abbattuti 36 maiali allo stato brado illegale, non registrati, di origine ignota e per questo mai controllati dal punto di vista sanitario


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L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna comunica che ieri nelle campagne di Sant’Andrea Frius sono stati individuati e poi abbattuti 36 maiali allo stato brado illegale, non registrati, di origine ignota e per questo mai controllati dal punto di vista sanitario. Gli animali depopolati sono stati quindi sottoposti a campionamento per gli esami di routine affidati all’Istituto zooprofilattico sperimentale. L’intervento, coordinato dall’UdP, ha visto impegnate le squadre del Servizio veterinario dell’ATS, del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e dell’Agenzia Forestas. L’attività di ieri rientra nelle costanti e rigorose azioni di controllo del territorio che la Regione Sardegna ha intrapreso da diversi mesi nell’ambito della lotta alla PSA. Il monitoraggio delle campagne ha l’obiettivo di ridurre ed eliminare i fattori di rischio, come gli allevamenti illegali al brado, che da 40 anni alimentano il persistere della malattia nell’Isola con lo scambio continuo del virus tra maiali e maiali o tra maiali e cinghiali.

Tutti i soggetti dell’amministrazione regionale coinvolti nell’UdP sono impegnati quotidianamente, ognuno per le proprie competenze, nell’applicazione del piano di eradicazione della PSA e delle misure decise in accordo con Ministero della Salute e Commissione europea: dalla vigilanza sul territorio per elevare gli standard di bio-sicurezza degli allevamenti, in particolare nelle zone con alto rischio, al potenziamento dei controlli lungo tutta la filiera suina.

L’appello e l’invito a regolarizzare i propri animali è rivolto dall’UdP a quei pochi soggetti che ancora insistono in comportamenti sbagliati e illegali. Le pessime pratiche di gestione degli animali condizionano in modo estremamente negativo un comparto economico che potrebbe essere strategico, in termini di sviluppo e occupazione, soprattutto per le zone rurali a forte rischio di spopolamento.

I Servizi Veterinari del ATS ricordano inoltre che mancano ancora comunicazioni dei censimenti annuali da parte degli allevatori di maiali, mentre ormai è operativa la Banca Dati Nazionale suina individuale.


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