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Si conclude sabato 4 giugno alle 20,30 la primavera della poesia in Sardegna, presso il Fucina Teatro ex Vetreria di via Italia 63 a Cagliari. I primi tre incontri, che hanno visto susseguirsi sul palcoscenico di due importanti teatri di Cagliari, intellettuali provenienti da tutta l’Italia, hanno fatto riavvicinare alla poesia oltre 500 persone, compresi i giovani ragazzi dei licei Cagliaritani.
Sabato chiuderà quindi questa prima parte della rassegna, che continuerà con altri incontri durante l’estate, Mara Macrì, sociologa e giornalista che recentemente ha pubblicato il suo ultimo saggio, Bruno Gröning- Il Dottore dei Miracoli edito da Mediterranee, con un intervento dal titolo “Il potere spirituale della parola”.
La giornalista ha iniziato con gli Esteri e ha proseguito con l’inchiesta lavorando in Rai per gli speciali del TG1, per poi passare alla carta stampata toccando ogni aspetto della società. Oggi è vaticanista e insegnante dei Nuovi Culti, ma si interessa anche di scienza, di spiritualità e di mass media, come dimostrano gli ultimi saggi pubblicati, e connette tutte questi linguaggi in maniera disinvolta e naturale. A proposito di questo, attualmente il campo che più la appassiona comprende la ricerca di Dio attraverso la Fisica, due sfere apparentemente opposte, argomento che affronta dettagliatamente nel suo ultimo saggio.
“Lo studio e la ricerca fanno parte della mia vita come l’aria che respiro.” Esordisce la Macrì, “Per studio intendo quella curiosità scientifica che non mi abbandona mai, quel desiderio di conoscenza che mi conduce verso una comprensione più profonda e verso lidi inesplorati. – E continua – E’ una forte pressione che mi spinge, a ogni mio risveglio, a prendere degli appunti per non dimenticare le cose che poi scriverò. ”
Il suo intervento verterà infatti sul potere della parola, una parola così potente da creare delle realtà o addirittura da annullarle. Citando Buddha, le parole hanno il potere di distruggere e di risanare, e “quando sono vere e gentili possono cambiare il mondo” sostiene la sociologa.
Le potenzialità della parola sono suffragate, secondo la giornalista, sia dal mondo religioso che da quello scientifico: si pensi per esempio all’apostolo Giovanni, maggiore interprete della Parola di Dio, che delinea la relazione tra Dio e l’uomo, spiegando che Esso è sia Pensiero che Parola; ma anche nel mondo scientifico Galileo dedicò la massima attenzione ai problemi legati alla lingua quando si accorse che non era soltanto il pensiero a condizionare il linguaggio, ma era altrettanto vero l’opposto. Pertanto le parole con cui si comunica un messaggio sono importanti quanto il messaggio stesso.
Mara Macrì ha studiato il concetto di spiritualismo laico, che lei riconosce nei “movimenti etici” volti verso un sostegno sociale che aspira alla cooperazione e alla costruzione di un mondo di pace, e vede nella parola poetica il rimedio alla superficialità del mondo.