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E’ accusato dell’infanticidio del neonato nato in seguito all’incesto con la figlia ed oggi è stata disposta una nuova perizia sui tempi e le modalità della morte del piccolo. E’ un vero e proprio colpo di scena quello al processo di secondo grado al pensionato di Nuxis (Carbonia-Iglesias), accusato di avere ucciso il neonato nel 1996 dopo le violenze sessuali ai danni della figlia.
Una storia di sevizie in un contesto squallido, dopo la quale l’anziano era stato condannato a venti anni in primo grado. Per oggi era prevista la sentenza, ma il presidente della Corte d’Assise d’Appello, Grazia Corradini, ha annunciato l’intenzione di voler ricorrere ad una nuova perizia. In primo grado, il pensionato di Nuxis era stato condannato a 20 anni.
Dalle udienze svolte finora, era emerso che il bambino era morto a causa di almeno sette metri di carta igienica inseriti nella gola e nel naso del piccolo per evitare che respirasse. Nel 2001 un parente decise di parlare: il neonato sarebbe stato partorito in un bagno dell’ospedale dove la donna assisteva la madre ricoverata.