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Numeri che fanno paura ma che, nero su bianco, certificano una situazione che ha dell’incredibile: sono aumentati del 250% negli ultimi 5 anni i minori che commettono reati on line, anche di particolare gravità, come la pedopornografia.
Un fenomeno a cui ha contribuito la pandemia, che ha fatto crescere a dismisura il tempo di connessione alla rete di ragazzi e bambini, spesso senza controllo da parte dei genitori. Bambini e ragazzi chiusi nelle loro camere con i loro pc o tablet o telefonini, con i genitori a loro volta rinchiusi altrove per continuare a lavorare quando tutto il mondo era in lockdown.
Nello stesso arco temporale sono saliti del 130% i casi di pedofilia e si è abbassata l’età dell’adescamento e dei consumatori di pornografia on line. I dati allarmanti sono contenuti nella relazione finale del gruppo di lavoro sui Social e minori, presieduto dalla sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina.
Come sempre in questi casi, è forte l’appello alle famiglie affinché controllino più possibile gli accessi al web dei minorenni.