Paura al Microcitemico di Cagliari, fioccano le aggressioni a infermieri e Oss: “Cinque infortunati”

Caos e paura nel reparto di Neuropsichiatria infantile, tra personale ridotto all’osso e vittima di scontri con i pazienti. Paolo Cugliara (Fials): “Attacchi sempre più frequenti e di notte e nei festivi non c’è nemmeno il medico di guardia”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Aggressioni sempre più frequenti, veri e propri scontri che vedono soccombere il personale interno del reparto di Neuropsichiatria infantile del Microcitemico di Cagliari. Paura in un reparto tanto delicato quanto difficile, stando alla denuncia inoltrata direttamente agli uffici del neo assessore regionale alla Sanità, Armando Bortolazzi, da Paolo Cugliara della Fials: “Portiamo all’attenzione dell’assessore la difficile situazione che si è venuta a creare nell’unità operativa di Neuropsichiatria infantile per l’assenza del personale infermieristico e degli Oss, condizione strettamente correlata agli accadimenti che recentemente hanno visto cinque infermieri su dodici in infortunio per le aggressioni subite durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Se ad un organico così scarnificato si aggiunge l’ulteriore assenza di un infermiere per malattia e di uno per ferie è evidente che il numero degli infermieri diviene assolutamente insufficiente”, attacca Cugliara, dopo aver ricevuto vari messaggi di sos da parte dei lavoratori. L’ultimissimo risale a poche ore fa: “Ieri è stata aggredita un’altra specializzanda di Neuropsichiatria da un’altra paziente. Infermieri, Oss e specializzandi sono praticamente sotto scacco”. Una situazione di caos e paura, quindi: “Gli operatori sanitari lavorano in assoluta solitudine in assenza del medico di guardia durante la notte e i festivi poiché non operano in presenza ma in reperibilità e in assenza di una guardia giurata. Tuttavia, riteniamo che le condizioni di totale assenza di sicurezza per pazienti e operatori debba essere attenzionata e risolta in modo definitivo, sicuramente non con un tamponamento giornaliero dell’assenza di organico operato sguarnendo altri reparti o servizi, ma adottando scelte di tutela dei pazienti degli operatori e dell’azienda che vedano la rivisitazione di tutte le piante organiche al fine di destinare alla Neuropsichiatria Infantile gli infermieri di neo assunzione già posti, seppure in assenza di limitazioni, al di fuori dei sistemi turnativi, con attribuzioni spesso distanti dal ruolo rivestito e per i quali, siamo certi, si debbano chiedere opportuni chiarimenti” suggerisce il numero uno della Fials provinciale di Cagliari.

 

 

Cugliara ha anche una sua personale ricetta per arginare il problema delle aggressioni e abbatterlo in pochissimo tempo: “Bisogna comprendere le motivazioni che hanno spinto la dirigenza della Asl di Cagliari a destinare dei giovani infermieri attraverso trasferimenti discutibili che non hanno visto i fortunati far parte di nessuna particolare graduatoria, posti in essere nonostante la sofferenza degli organici che non permette, in diverse unità operative e servizi, di garantire la copertura dei turni di servizio. Alla luce di quanto sta accadendo nella Neuropsichiatria infantile della Asl di Cagliari chiediamo l’integrazione del personale infermieristico con i giovani infermieri destinati ad attivi non assistenziali, l’utilizzo nell’attuale provvisorietà delle prestazione aggiuntive quali riconoscimento per gli infermieri che volontariamente accettano di svolgere un turno aggiuntivo in Neuropsichiatria infantile, che siano rese pubbliche le dotazioni organiche dei profili sanitari e tutti i trasferimenti avvenuti, la redazione di una graduatoria che consenta i trasferimenti in assoluta trasparenza e”, in ultimo ma pur sempre importante, “l’istituzione di una commissione di verifica in autotutela per la Asl 8 sulla correttezza ed imparzialità nella gestione dei trasferimenti e delle assegnazioni. Auspichiamo un indispensabile intervento che dia certezza di imparzialità ed equità nella gestione delle risorse umane dell’azienda, restituendo a tutti i lavoratori pari dignità ed opportunità poiché queste sono le sole azioni che possono creare condizioni di forte ingaggio motivazionale tra il personale”.


In questo articolo: