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Metti tre moto, tre amici e la voglia irrefrenabile di scovare ogni angolo dell’Isola. Mettici inoltre una buona dosa di invettiva e la condivisione dello spirito d’avventura. Così nasce a Sardara il progetto “Pastori in moto”, che a distanza di pochi mesi è già un successo.
Giuseppe Tuveri, Endy (Igor Nicola Pusceddu) e Nicola Barracca. Un ricercatore universitario laureato in Ingegneria elettronica, un musicista e un allevatore. Tre persone che più diverse non si può, accomunate da una passione che si propone di soddisfare, attraverso un sito internet di servizi, le esigenze di centinaia di altri amanti delle due ruote.
“L’idea è nata quando, in seguito a infiniti motogiri, abbiamo compreso come la vocazione dell’isola per il mototurismo sia eccezionale e non tema confronti – spiega Giuseppe – così abbiamo iniziato a tracciare itinerari, e a narrarli, preparando dei roadbook con le tappe, scovando tutte le specialità enogastronomiche, naturalistiche e culturali delle subregioni visitate e cercando di documentarle fotograficamente e attraverso i video”. Un progetto al quale i ragazzi hanno lavorato per lunghi mesi, reso noto ufficialmente lo scorso 6 aprile, attraverso cui intendono fare dell’isola, un riferimento internazionale per il mototurismo.
“Il progetto è certamente ambizioso” – prosegue Tuveri – abbiamo raggiunto già un piccolo risultato: il sito www.pastorinmoto.org offre il più vasto archivio bilingue di itinerari tematici mototuristici, dislocati lungo l’intera superficie regionale; abbiamo aggiunto infine funzionalità di ricerca itinerari, ricerca dei siti archeologici e risorse per motociclisti in prossimità degli itinerari a seconda della geolocalizzazione del motociclista”.
Il portale propone inoltre una sezione dedicata alle strutture utili ai motociclisti, come ristoranti, agriturismi, strutture ricettive di ogni genere ed officine per l’assistenza. Infine, un curioso aneddoto riguardo al nome: “Tutto è nato casualmente, una serata al termine di un motogiro – conclude Giuseppe – se ricordo bene fu Nicola, con tutti e tre un po’ avvinazzati, ad esclamare: ‘ebbene, mi pare ovvio, con tutte queste transumanze, noi siamo a tutti gli effetti dei pastori in moto’; credo non potesse esserci un nome più azzeccato di questo!”.