“Partecipazione alla Messa ancora vietata, scelta miope: le ingiustizie non si accettano”

L’ira dei vescovi per il nuovo decreto di palazzo Chigi che impedisce la celebrazione di riti religiosi a eccezione dei funerali. “Inaccettabile” dicono i vescovi con un linguaggio insolitamente duro


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“Sarà molto difficile far capire perché, ovviamente in modo saggio e appropriato, si potrà tornare in fabbriche e in uffici, entrare in negozi piccoli e grandi di ogni tipo, andare in parchi e giardini e invece non si potrà partecipare alla Messa domenicale”, scrive immediatamente Avvenire in un editoriale del direttore, Marco Tarquinio, noto nell’ambiente per la sua usuale pacatezza.

“Sarà difficile perché è una scelta miope e ingiusta. E i sacrifici si capiscono e si accettano, le ingiustizie no”, aggiunge, e con questo chiude i discorso.

La durezza è inusitata, la frattura profonda. Arriva in serata la risposta del governo: si “prende atto della comunicazione della Cei e si conferma quanto già anticipato in conferenza stampa dal presidente Conte”.

Poi l’aggiunta: “Già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza”. Come dire: ora vedremo di sistemare. Basterà?

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